Movida maleducata, c’è la vernice anti pipì

Schermata 2015-07-27 alle 15.18.28Chi vive nelle strade della movida, a est di via San Lorenzo, lo sa bene. Il chiasso disturba la notte e prima o poi finisce, la puzza non ti lascia in pace 24 ore su 24. Sì, perché i bagni dei locali non bastano, anche perché la stragrande maggioranza di coloro che passano la serata (e la nottata) in centro storico a bere non va nei locali, ma compra dei market e nelle botteghe degli artigiani alimentari, principalmente gestiti da stranieri, che non sono tenuti a mettere a disposizione la toilette. Il chupito (un bicchierino di superalcolico) costa tra i 50 centesimi e l’euro, mentre nei locali costa almeno 2,5/3 euro. Secondo i proprietari dei pubblici esercizi, tenere i prezzi così bassi non è pensabile garantendo la qualità e pagando le tasse, ma questa è un’altra storia.
Così, accade di dover transitare in vico dei Biscotti, un vicolo nemmeno troppo piccolo che costeggia i cancelli alle spalle della chiesa di San Donato e sul quale si apre una pizzeria, e di vedere una “batteria” di giovinastri intenti a orinare. Altri si infilano nei vicoli tra San Berbardo e via Giustiniani. Altri ancora, senza il benché minimo pudore, usano come toilette salita Pollaiuoli, piazza Stella, Canneto il Lungo o Canneto il Curto. Quando si esce al mattino, nonostante gli sforzi degli uomini dell’Amiu, il tanfo è insopportabile. Non basterebbe un esercito dotato di lance “armate” con acqua e disinfettante per ripulire tutto.
Una soluzione a portata di mano non c’è. Tra l’altro, la sanzione per chi venisse colto in flagranza a far pipì sul suolo pubblico è minima (50 euro) e certo non basterebbe a convincere orde di ragazzi molto giovani, addirittura minorenni, con la fretta di svuotare la vescica.
Ad Amburgo, il problema lo hanno risolto così. Nel quartiere St. Pauli, dove la movida è invadente quanto nella “rive gauche” del centro storico genovese, i muri sono stati coperti di vernice anti pipì. Si tratta di una vernice idrorepellente usata, di solito, per proteggere gli scafi delle navi. Se qualcuno orina sui muri verniciati rischia di trovarsi scarpe e abiti bagnati, perché la pipì, letteralmente, gli rimbalza addosso. Ora anche San Francisco la sta adottando.
La notizia è stata pubblicata dallo Spiegel. A prendere l’iniziativa non è stato il Comune. L’iniziativa è di abitanti e commercianti. In quella zona di Amburgo arriva gente da tutta la città e dai dintorni per partecipare alla movida. Ci sono, poi, gli stranieri. <Non è nostra intenzione mandare via i turisti, siamo felici di ospitare. < La nostra iniziativa serve solo a spiegare ai visitatori le nostre regole: non si fotografano le prostitute, non si vomita nelle cassette postali, e non si fa pipì sui muri – dice Julia Staron, ideatrice dell’iniziativa -. Certo, non può bastare>. Chi fa pipì nelle teolette dei locali, infatti, riceve un bollino su una tesserina. Al sestro bollino ottenuto riceve un bicchiere di liquore a sua scelta. Insomma, questo potrebbe essere l’utilizzo “virtuoso” del chupito.

Questo è l’articolo dello Spiegel (per chi capisce il tedesco o usa traduttori su internet) http://www.spiegel.de/panorama/gesellschaft/st-pauli-pinkelt-zurueck-spezial-lack-gegen-wildpinkler-a-1021528.html

Questo è il filmato che illustra l’iniziativa. È in tedesco, ma le immagini sono sufficientemente eloquenti

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