Cultura 

A Palazzo Spinola arriva il ritratto di Ofelia Cariola Staglieno. L’emblematica ascesa di una famiglia ligure emigrata con successo in America Latina

Da Valparaíso a Genova, Ofelia era figlia di Gerolamo Cariola, intraprendente commerciante genovese arricchitosi in Cile dalla metà dell’Ottocento e che negli anni ottanta aveva fatto ritorno a Genova con la famiglia. Sposò Cesare Staglieno, esponente di un illustre casato nobiliare genovese. A raccontare, oggi, la sua storia nella Galleria Nazionale è stata Caterina Olcese Spingardi della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio

Oggi a Palazzo Spinola nell’ambito degli appuntamenti dedicati alle nuove acquisizioni per la Galleria Nazionale della Liguria, è stata la volta del Ritratto di Ofelia Cariola Staglieno, dipinto nel 1902 da Luigi De Servi che Caterina Olcese Spingardi (Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Genova e la provincia di La Spezia) ha presentato con una conferenza dal titolo “Da Valparaìso a Genova: Ofelia Cariola Staglieno e l’emblematica ascesa di una famiglia ligure emigrata con successo in America Latina”.


L’opera – il cui ritrovamento, in occasione della donazione, ha costituito una significativa aggiunta al catalogo delle opere note del pittore – incarna l’emblema di un genere che ebbe un’eccezionale fortuna durante la Belle Époque: il ritratto femminile alla moda, che metteva al centro una donna elegante negli abiti e nelle acconciature, ma anche più libera e sicura di sé rispetto al passato. Ofelia indossa un abito che ne evidenzia la linea a “S”: il petto è proteso in avanti, il ventre è schiacciato e la vita stretta dal busto. Sebbene ritenuto un pericolo per la salute, all’epoca questo tipo di abbigliamento continuava ad essere ricercato dalle donne più esigenti.

Ofelia Staglieno (1872-1957), ritratta all’età di trent’anni, divenne marchesa quando, diciottenne, sposò Cesare Staglieno, esponente di un illustre casato nobiliare genovese. Un matrimonio indicativo delle unioni, all’epoca sempre più frequenti, tra l’aristocrazia e le famiglie del mondo imprenditoriale, prive di blasone, ma apportatrici di ingenti patrimoni.

Ofelia era infatti figlia di Gerolamo Cariola, intraprendente commerciante genovese arricchitosi in Cile dalla metà dell’Ottocento e che negli anni ottanta aveva fatto ritorno a Genova con la famiglia.

La storia sudamericana dei Cariola, ricostruita sulla base di documenti e testimonianze d’epoca, è risultata emblematica della notevole affermazione degli italiani (e in particolare dei liguri) in Cile nel secondo Ottocento: un fenomeno marginale, se paragonato alla più massiccia emigrazione in Argentina e Perù, ma che ebbe una sua rilevanza, coinvolgendo soprattutto Santiago e Valparaíso.

Teatro dell’affermazione dei Cariola fu proprio quest’ultima città, scalo obbligato per le navi che risalivano il Pacifico, oltre che porto di riferimento di cereali per la California, e in seguito per l’Australia, con una configurazione geografica particolarmente gradita ai genovesi, perché per certi versi simile a quella della terra natia.

La casa Pelegrino Cariola era stata fondata nel 1870 , dai signori Pelegrino e Gerónimo Cariola, sotto il nome di Cariola Hnos., un’azienda commerciale. Sopravvisse fino al 1905, quando morì Don Géronimo Cariola, e continuò a lavorare dopo questa data sotto la cura di Don Pelegrino Cariola e sotto il suo nome. Questa azienda aveva fondato le sue sedi principali a Genova, Valparaíso e Santiago e si occupava fin dall’inizio di importazioni ed esportazioni di generi alimentari, frutta locale, merceria, profumeria, farmaci, maioliche, porcellane, ecc. Ha anche la rappresentanza e l’agenzia di aziende straniere. L’edificio della foto orizzontale, a Valparaiso, non esiste: fu distrutto dal terremoto del 1906. In una foto compaiono anche le rovine della casa di Pelegrino Cariola, ubicata nella calle Victoria, di Valparaíso, dopo il terremoto del 1906. Si trovava in uno dei settori più colpiti dal movimento tellurico, nel quartiere Almendral. La fotografia che vedete sotto fa parte dell’album “Vistas del Terremoto. 16 de agosto de 1906”, pubblicato da W. H. Hardy con edizioni in Castigliano e Inglese. Fonte: Archivo Histórico de la Armada.


Nonostante al matrimonio di Ofelia, primogenita di ben dieci figli, tutti nati in Cile, siano poi seguite altre prestigiose unioni delle sue sorelle con esponenti dell’aristocrazia genovese e lombarda, la memoria dei Cariola in città sembra oggi unicamente affidata all’omonimo monumento funerario, di gusto liberty, collocato a Staglieno, datato 1908 firmato da Ettore Ximenes, nome assai noto all’epoca in ambito internazionale.

Il raffinato ritratto è stato donato alla Galleria Nazionale della Liguria per disposizione testamentaria dalla marchesa Maria Maddalena Trionfi Honorati, nipote dell’effigiata, insigne storica dell’arte, per lunghi anni presidente della sezione Marche dell’Associazione Dimore Storiche Italiane, nata a Genova e scomparsa a 90 anni, nel dicembre 2020, a Jesi. La salma è stata cremata e le ceneri sono state tumulate presso il cimitero di Genova dove riposa la sua ava.

L’autore del ritratto, Luigi De Servi (Lucca 1863 – 1945), dopo alcune esperienze giovanili in Sud America, a Londra e a Parigi e nella natia Lucca, si stabilì a fine Ottocento a Genova, affermandosi come ritrattista. Oltre a ricercare la somiglianza fisiognomica degli effigiati, raggiunta anche grazie all’utilizzo della fotografia, la sua abilità si estendeva a coglierne sentimenti e profondità di espressione. Lo sguardo malinconico di Ofelia, infatti, si spiega forse con il fatto che proprio nel 1902, data del dipinto, perse il figlio Paolino di appena tre anni.

Prossimo appuntamento nell’ambito degli appuntamenti dedicati alle nuove acquisizioni per la Galleria Nazionale della Liguria
Martedì 28 maggio | ore 16.00
Alla genesi dell’atto creativo nel buio delle caverne abitate dall’ “uomo di Grimaldi”: Guido Strazza, i Balzi Rossi e la Galleria Nazionale della Liguria
a cura di Antonio Pinelli

L’ingresso agli incontri organizzati nell’ambito del ciclo Le nuove acquisizioni per la Galleria Nazionale della Liguria è gratuito. 

I posti sono limitati, prenotazione fortemente consigliata a: palazzospinola@cultura.gov.it

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