Rifiuti, avviso per l’impianto di chiusura del ciclo: taglia minima 220mila tonnellate l’anno

Pubblicata la manifestazione di interesse per realizzare e affidare in concessione l’impianto regionale destinato a trattare la quota residua dei rifiuti urbani. La capacità richiesta parte da 220mila t/anno e può salire a circa 320mila con sinergie sui rifiuti speciali. Proposte entro 60 giorni: decisivo anche l’assenso del Comune che ospiterà l’opera

È stato pubblicato sul sito di Arlir l’avviso esplorativo per raccogliere le manifestazioni di interesse finalizzate alla realizzazione e all’affidamento in concessione dell’impianto di “chiusura del ciclo” dei rifiuti in Liguria. La documentazione fissa una capacità complessiva minima di 220mila tonnellate annue, ritenuta sufficiente a garantire la chiusura del ciclo dei rifiuti urbani su scala regionale, con la possibilità di arrivare fino a circa 320mila tonnellate l’anno nel caso vengano dimostrate sinergie positive – anche sul piano della sostenibilità economica – con flussi di rifiuti speciali liguri oggi destinati a discarica o a impianti fuori regione.

Nelle intenzioni della Regione l’operazione punta a superare definitivamente il ricorso strutturale alle discariche per la quota residua di indifferenziato e a ridurre i costi legati ai conferimenti extra-regionali, con ricadute anche sulle tariffe. L’assessore all’Ambiente Giacomo Raul Giampedrone, nel presentare l’avviso, ha richiamato il percorso avviato negli ultimi anni, dal rinnovo del Piano regionale dei rifiuti al rafforzamento della raccolta differenziata, oltre alla realizzazione di impianti “intermedi” di trattamento delle diverse frazioni.

Un passaggio chiave riguarda il ruolo dei territori: l’assenso dell’amministrazione locale resta indispensabile e, in questa fase, la scelta è stata quella di raccoglierlo dopo la ricognizione di mercato. I soggetti privati interessati dovranno infatti indicare nelle proposte anche il luogo in cui intendono realizzare l’impianto, preferibilmente tra quelli considerati più idonei dagli studi tecnici; l’adesione formale del Comune viene indicata come elemento premiante nella proposta di partenariato pubblico-privato, anche in vista delle valutazioni su eventuali compensazioni.
Gli operatori economici avranno 60 giorni dalla pubblicazione per trasmettere le proposte ad Arlir, che procederà alle valutazioni e poi invierà gli esiti alla Giunta regionale.
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