Pil ligure in calo, scontro sui numeri: il Pd attacca, la Regione ribatte «nel 2025 già cambio di passo»

Dopo i dati Istat sul 2024, Davide Natale e Armando Sanna parlano di «regione ferma» e «fanalino di coda». Il consigliere delegato Alessio Piana risponde: «Dato da contestualizzare, occupazione alta e segnali di ripresa già visibili»

È un botta e risposta politico tutto giocato sulle cifre quello che si accende in Liguria dopo la diffusione dei dati Istat sul prodotto interno lordo 2024. Da una parte il Partito Democratico, che legge quel numero come una bocciatura netta dell’azione di governo regionale. Dall’altra la Regione, che invita a guardare oltre l’istantanea dell’anno scorso e rivendica indicatori “più solidi” e una tendenza in miglioramento nel 2025.

“Liguria peggiore per crescita: altro che ripresa”
Ad aprire lo scontro sono il segretario regionale del Pd Davide Natale e il capogruppo in Regione Armando Sanna, che definiscono il -1% un segnale allarmante: secondo la loro lettura la Liguria sarebbe l’ultima per crescita del Pil, “appena sopra il Molise”, mentre le altre regioni del Nord Ovest – ricordano – segnerebbero valori positivi.
Il Pd lega direttamente il dato all’operato della maggioranza: per Natale e Sanna non regge nemmeno l’argomento del “passaggio di consegne”, perché “quelli di prima erano sempre loro”. E l’affondo è politico prima ancora che economico: “propaganda”, “giustificazioni che non stanno in piedi” e una regione che, a loro giudizio, “perde terreno” e rischia di diventare “sempre più povera”.

“Dato già superato: la fotografia è incompleta”
La replica arriva dal consigliere delegato allo Sviluppo economico Alessio Piana, che invita a non trasformare quel numero in un verdetto definitivo. Per Piana il dato sul Pil 2024 “va letto nel contesto complessivo” e “non restituisce la reale solidità dell’economia ligure”, oltre a essere “già superato” alla luce del 2025.
Nella contro-narrazione della Regione, il punto non è negare la frenata, ma sostenere che la traiettoria si stia spostando: Piana cita il tasso di occupazione al 67,3% (a fronte del 62,2% nazionale), una disoccupazione in calo, la riduzione dei NEET al 12,4%, e settori considerati trainanti – Blue Economy, portualità e logistica – descritti come “in crescita”. Rivendica inoltre un 2024 “da record” per il turismo e indica per il 2025 previsioni di Pil “sopra la media nazionale”, richiamando anche analisi esterne.
Il nodo: fotografia del passato o segnale politico del presente?
La distanza tra le due posizioni, più che nei numeri, sta nel significato che si vuole attribuire a quei numeri.
Per il Pd il -1% è la prova che la regione “non cresce” e che serva “un cambio di rotta immediato”. Per la Regione, invece, è un dato parziale e datato, che non tiene conto degli indicatori su lavoro, imprese ed export e di quanto – sostiene Piana – starebbe già emergendo nel 2025, con un aumento degli occupati nel primo semestre e una crescita del reddito disponibile delle famiglie.
In mezzo resta la domanda che pesa su cittadini e imprese: il 2025 segnerà davvero l’inversione promessa dalla Regione, o il 2024 è l’inizio di una fase più difficile come denuncia l’opposizione? I prossimi dati, inevitabilmente, saranno il prossimo terreno di scontro.
Se non volete perdere le notizie seguite il nostro sito GenovaQuotidiana il nostro canale Blusky, la nostra pagina X e la nostra pagina Facebook (ma tenete conto che Facebook sta cancellando in modo arbitrario molti dei nostri post quindi lì non trovate tutto). E iscrivetevi al canale Whatsapp dove vengono postate solo le notizie principali



Devi effettuare l'accesso per postare un commento.