Favale di Malvaro, cerimonia di ricordo per i partigiani caduti nell’inverno 1944

Oggi la commemorazione in Fontanabuona con deposizione di corone, interventi istituzionali e orazione storica. Presenti l’assessore comunale di Genova Emilio Robotti e la Città Metropolitana con il gonfalone e il consigliere delegato Giovanni Stagnaro. Ricordati i partigiani uccisi tra fine novembre e dicembre 1944 e Agostino Paggi, morto nel lager di Mauthausen

A Favale di Malvaro si è svolta oggi, sabato 20 dicembre, la cerimonia in memoria dei partigiani caduti nell’inverno del 1944, uno dei passaggi più drammatici della Resistenza in Fontanabuona. L’appuntamento, iniziato alle 10.30, ha riunito istituzioni e comunità locale per un momento di ricordo e riflessione sul valore della libertà e della democrazia.

In rappresentanza del Comune di Genova ha partecipato l’assessore ai Servizi civici Emilio Robotti, che ha sottolineato come la commemorazione non sia “un rito formale” ma un richiamo alla responsabilità civile: la memoria, ha evidenziato, deve tradursi in impegno quotidiano a tutela di diritti, partecipazione e democrazia, perché la libertà “non è definitiva” e va custodita ogni giorno.

Il programma ha previsto la deposizione di corone e il saluto del sindaco di Favale di Malvaro Ubaldo Crino, seguiti dall’orazione commemorativa di Luca Garibaldi, membro del comitato scientifico dell’Istituto ligure per la storia della Resistenza e dell’età contemporanea. A chiudere, un momento musicale a cura del Gruppo Folk Favale “O Castello”, diretto da Lucia Cavagnaro.
Alla cerimonia ha preso parte anche la Città Metropolitana di Genova, con il proprio gonfalone decorato con la Medaglia d’Oro al Merito Civile, accompagnato dal consigliere delegato Giovanni Stagnaro, che ha ricordato come il sacrificio di quei partigiani appartenga alla coscienza collettiva di tutto il territorio, non solo alla storia locale.
La commemorazione rievoca i fatti avvenuti tra il 29 novembre e il 24 dicembre 1944, quando le alture attorno al monte Caucaso furono occupate e utilizzate come postazioni di cannoni e mortai per colpire le frazioni di Barbagelata e Centonoci. In quei giorni di repressione e scontri persero la vita Alfredo Carzino, Mario Chiesa, Battista Coppini, Luigi De Giovanni, Giovanni Napoli, oltre a Giacomo Croce e Mario Ginocchio. Ricordati anche Bartolomeo Lusardi e Luigi Squeri, assassinati a Borgonovo Ligure, e Agostino Paggi, deportato e morto nel campo di concentramento di Mauthausen il 2 aprile 1945.
Un momento intenso, nel cuore della Fontanabuona, per ribadire che ricordare non è solo un atto dovuto, ma un impegno quotidiano: perché la libertà di oggi nasce anche da questi luoghi, da questi nomi e da queste storie.
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