Cronaca 

Scontri prima di Genoa-Inter, convalidati gli arresti, cinque ultrà ai domiciliari

Il giudice per le indagini preliminari Giorgio Morando ha convalidato l’arresto dei cinque ultrà fermati dopo gli scontri prima della partita con l’Inter, disponendo però i domiciliari per il rischio di recidiva. Contestati anche danneggiamento aggravato e violazioni della normativa sulle manifestazioni sportive

Convalidato l’arresto dei cinque ultrà del Genoa fermati due giorni fa dopo gli scontri avvenuti prima della partita con l’Inter. Il giudice per le indagini preliminari Giorgio Morando ha riconosciuto la “condotta di non banale gravità”, ma ha disposto per tutti la misura degli arresti domiciliari.

L’inchiesta, coordinata dal pubblico ministero Luca Scorza Azzarà e condotta dalla Digos, contesta ai cinque i reati di travisamento con uso di caschi o cappucci, resistenza a pubblico ufficiale aggravata in concorso, violazioni della normativa in materia di manifestazioni sportive e danneggiamento aggravato. Secondo il giudice, i domiciliari sono necessari perché c’è “il rischio che gli indagati possano ricadere nel delitto”, anche in considerazione dell’appartenenza a un gruppo di tifosi già coinvolto in passato in disordini e tafferugli.

Durante l’interrogatorio gli indagati hanno ammesso di essere stati presenti sul luogo degli scontri, pur ridimensionando il proprio ruolo. Alcuni avrebbero chiesto scusa per quanto accaduto e si sarebbero detti disponibili a risarcire i danni. I cinque, difesi dagli avvocati Pietro Bogliolo, Sara Garaventa e Gabriella De Filippis, appartengono al Gruppo Marassi, una delle sigle più rilevanti della galassia ultrà rossoblù.

Determinanti per le indagini sarebbero state le immagini delle telecamere di videosorveglianza, che hanno documentato la guerriglia urbana con mezzi incendiati e danneggiati, lanci di bottiglie e petardi e un bilancio di quindici agenti feriti. Per gli investigatori gli scontri sarebbero stati un attacco premeditato: tra i partecipanti, viene indicata anche la presenza di circa 130 ultrà del Napoli arrivati a Genova per dare manforte nel blitz contro i tifosi interisti. Il massiccio schieramento di polizia e carabinieri avrebbe impedito il contatto diretto tra le due tifoserie.


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