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Palazzo Rosso riporta in vita la Genova di fine Ottocento: in mostra le immagini di Pipein Gamba

Apre domani, 20 dicembre, una mostra dedicata alle illustrazioni di Giuseppe Garuti, detto Pipein Gamba: disegni e materiali d’archivio raccontano la Genova di fine Ottocento tra teatro, pubblicità e vita quotidiana. L’esposizione resta visitabile fino al 29 marzo ed è parte della rassegna “Ottocento Svelato”

Una Genova elegante, in movimento, attraversata da nuove abitudini e da un fermento culturale che cambia il volto della città. È quella che emerge da Nello studio di Pipein Gamba: immagini di una Genova di fine Ottocento, la mostra che inaugura sabato 20 dicembre alle 12 a Palazzo Rosso e resterà aperta fino al 29 marzo.

L’esposizione si inserisce nel programma di Ottocento Svelato. Racconti di collezioni e musei nella Genova del XIX secolo, rassegna che, attraverso sedi diverse e prospettive differenti, ricostruisce il panorama artistico cittadino del secolo. In questo capitolo il filo conduttore è l’opera di Giuseppe Garuti, illustratore modenese trasferitosi a Genova a fine secolo e conosciuto con lo pseudonimo di Pipein Gamba.

Curata da Veronica Bassini e Marta Focacci e allestita nelle teche progettate da Franco Albini, la mostra propone un percorso fatto in gran parte di lavori inediti: disegni, bozzetti e materiali a stampa che funzionano come una “macchina del tempo” sulla vita quotidiana dell’epoca. Nelle tavole compaiono feste a tema, serate a teatro, corse in omnibus e cartelloni pubblicitari, restituendo l’immagine di una città dinamica e cosmopolita.

Pipein Gamba collaborò con stamperie come la tipo-litografia Armanino e quella di Anton Donath, editore noto anche per le pubblicazioni di Emilio Salgari, e lavorò per periodici illustrati quali Il Caffaro e Il Successo, oltre che per teatri cittadini come il Politeama e il Carlo Felice. Accanto alle opere, la mostra espone anche un prezioso corredo documentario: corrispondenze, biglietti da visita, programmi teatrali ed ephemera che svelano metodi di lavoro e reti professionali dell’artista, con materiali provenienti dalle raccolte del Centro Documentazione per la Storia delle Arti e dell’Immagine.

Grazie a prestiti, trovano spazio anche lavori destinati al grande pubblico, come volumi illustrati di fiabe e romanzi di Salgari, arricchiti dalle immagini che contribuirono a renderli riconoscibili e popolari.

Chi acquista il biglietto per una delle mostre di Ottocento Svelato potrà inoltre accedere con tariffa ridotta alle altre sedi coinvolte, tra Palazzo Rosso, Museo Diocesano e Palazzo Lomellino; fa eccezione la mostra ospitata al Museo dell’Accademia Ligustica di


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