Economia Industria 

Chiude la storica Cartiera Grillo: stop agli impianti e 20 lavoratori a rischio

Dopo oltre due secoli in via Acquasanta, l’azienda non ha più ordini e annuncia la fine dell’attività. Montaldo (Slc Cgil): «Genova perde un altro marchio storico»

Genova si prepara a perdere un altro pezzo della sua storia industriale. Nelle prossime settimane, infatti, la Cartiera Grillo – realtà attiva da oltre 200 anni in via Acquasanta, nel Ponente cittadino – fermerà definitivamente la produzione e chiuderà. Una notizia che porta con sé un impatto immediato: 20 dipendenti rischiano di restare senza lavoro.

L’azienda, specializzata nella produzione di buste porta documenti e sacchetti di carta, avrebbe ormai azzerato il portafoglio commesse. Il settore, secondo quanto riferito nel comunicato sindacale, sarebbe stato travolto dalla concorrenza estera, in particolare da quella indiana, che avrebbe messo fuori gioco lo storico marchio genovese.

Il tema, oltre all’emergenza occupazionale, riguarda anche la tenuta del tessuto produttivo cittadino. La Cartiera Grillo viene indicata come una delle poche cartiere rimaste sul territorio: con la sua chiusura, sottolinea il sindacato, si impoverisce ulteriormente il presidio industriale e si spegne un’ulteriore insegna storica legata al lavoro manifatturiero.

Nei giorni scorsi si è svolto un incontro in Confindustria durante il quale la proprietà avrebbe confermato la volontà di chiudere. Slc Cgil ha provato a chiedere il ricorso agli ammortizzatori sociali per evitare una chiusura immediata, ma senza successo. “Abbiamo provato a chiedere alla Grillo di accedere alla cassa integrazione straordinaria ma la proposta non è stata accettata. Il prossimo 7 gennaio ci sarà un ulteriore incontro per verificare altre possibilità, ma la strada appare in salita”, spiega Sonia Montaldo, segretaria generale Slc Cgil Genova, che segue la vertenza.

“Genova perde un altro marchio storico”, è il messaggio che accompagna l’allarme lanciato dal sindacato: un richiamo alla necessità di trovare soluzioni che possano salvaguardare i posti di lavoro e, se possibile, evitare l’ennesima chiusura che riduce il panorama produttivo cittadino.


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