Facce de Zena 

Cronaca di un anno di Cronaca 2025: tra libertà di stampa e precariato, i cronisti premiano i protagonisti dell’anno

Venerdì scorso, nella Sala Dino Campana del Teatro della Tosse a Genova, confronto tra giornalisti, istituzioni, magistratura e avvocati: al centro accesso alle fonti, tutele del lavoro e diritto di cronaca. Ecco tutti i riconoscimenti assegnati dal Gruppo Cronisti Liguri

Genova ha ospitato venerdì 12 dicembre il consueto appuntamento con “Cronaca di un anno di Cronaca”, l’incontro organizzato dal Gruppo Cronisti Liguri che ogni anno mette a fuoco i nodi più urgenti della professione giornalistica e, al tempo stesso, celebra chi si è distinto sul campo. La cornice è stata quella della Sala Dino Campana del Teatro della Tosse, dove il dibattito ha ruotato attorno a tre parole chiave: libertà di stampa, accesso alle fonti e precariato.

A dare il via alla mattinata sono stati i saluti istituzionali della consigliera comunale Donatella Alfonso per il Comune di Genova e del consigliere regionale Federico Bogliolo per Regione Liguria. Poi spazio al confronto tra rappresentanti della categoria, con gli interventi di Tommaso Fregatti, presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Liguria, Matteo Dell’Antico, segretario dell’Associazione Ligure Giornalisti, e Katia Bonchi, presidente del Gruppo Cronisti Liguri. Nel corso dell’incontro è stato anche sottolineato il ruolo spesso determinante dei fotoreporter nel racconto dei fatti: un contributo messo in evidenza da Astrid Fornetti, segretario aggiunto dell’Assostampa Ligure.

Uno dei passaggi centrali dell’edizione 2025 ha riguardato i rapporti tra giornalisti, magistratura e avvocati, un terreno delicato in cui si misurano quotidianamente diritto di cronaca, tutela delle indagini e garanzie delle persone coinvolte. L’idea emersa è quella di arrivare a un tavolo comune per rafforzare, con regole e prassi condivise, le condizioni che rendono possibile un’informazione corretta e libera. A discuterne sono stati Marcello Basilico, consigliere Csm, Enrico Zucca, procuratore generale di Genova, Nicola Piacente, procuratore capo di Genova, Giorgio Morandi, portavoce del tribunale, e Stefano Savi, presidente dell’Ordine degli Avvocati di Genova.

Accanto ai temi deontologici e istituzionali, non è mancato il focus sulla condizione lavorativa dei giornalisti, con un riferimento alle vertenze che coinvolgono Repubblica e La Stampa, descritte come una lotta per la tutela del posto di lavoro. Marco Lignana, consigliere Odg Liguria e fiduciario della redazione genovese di Repubblica, ha raccontato il momento complesso vissuto dai colleghi di due testate storiche. Solidarietà è stata espressa anche dalla sindaca di Genova Silvia Salis, che ha ribadito la necessità di un’informazione libera e indipendente.

La seconda parte dell’appuntamento è stata dedicata ai premi 2025 conferiti dal consiglio direttivo del Gruppo Cronisti Liguri, quattro riconoscimenti assegnati a professionisti e lavori che hanno saputo lasciare un segno.

Il premio Cronista 2025 è stato assegnato a Pietro Barabino, giornalista e videomaker freelance (nella foto di copertina con la presidente del Gruppo Cronisti Liguri, Katia Bonchi). Un riconoscimento che valorizza il lavoro sul campo e la capacità di raccontare la realtà con strumenti sempre più ibridi, tra scrittura e immagini, in una professione che cambia senza perdere la sua missione: informare con rigore.

Un altro premio del Gruppo Cronisti è andato a Ludovica Schiaroli, Ugo Roffi e Marcello Zinola per il docufilm “Amianto. Storia di una lotta operaia”, che ripercorre oltre dieci anni di mobilitazione della classe operaia genovese per ottenere giustizia e il riconoscimento dei propri diritti dopo l’esposizione all’amianto nelle fabbriche cittadine. Un lavoro che intreccia memoria, inchiesta e racconto sociale, riportando al centro una ferita collettiva ancora viva.

Il premio alla carriera è stato conferito alla giornalista Rai Pierpatrizia Lava, volto e riferimento della Tgr ligure: in passato presidente del sindacato regionale dei giornalisti e oggi a capo del consiglio di disciplina dell’Ordine, ha attraversato ruoli diversi – da redattrice e conduttrice a caposervizio e responsabile della cronaca – incarnando, negli anni, continuità e solidità del lavoro giornalistico.

Infine, un riconoscimento speciale è stato assegnato a Stefano Rolli, giornalista e vignettista de Il Secolo XIX da trentacinque anni. Le sue vignette, contraddistinte da ironia tagliente, compaiono quotidianamente sulla prima pagina del giornale. A Rolli è stato attribuito il premio dedicato quest’anno a Roberto Pettinaroli, storico punto di riferimento della redazione chiavarese del Secolo XIX, scomparso nel 2025 in un incidente in canoa, collega e amico dello stesso Rolli.

L’appuntamento del 12 dicembre ha così tenuto insieme due dimensioni: da una parte il confronto sui diritti e le difficoltà della professione, dall’altra il riconoscimento a chi, con inchieste, immagini e idee, continua a dare sostanza quotidiana al mestiere di cronista. In un anno in cui libertà di stampa, accesso alle informazioni e precarietà restano questioni aperte, “Cronaca di un anno di Cronaca” si conferma un luogo di discussione e, insieme, di comunità.


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