“Rinaldo Ferrari”, il marchio storico lascia Genova e resta solo in riviera


Negli anni d’oro del commercio è stato il luogo dove la Genova bene comperava décolleté e francesine, che si provavano seduti sui divanetti del negozio con il pavimento di marmo rosso e la tappezzeria di stoffa gialla alle pareti, con una vetrina su via Roma e l’altra su Galleria Mazzini. Nel 2016 si era spostato in cima alla strada, Oggi l’annuncio degli attuali titolari: «Dopo 76 anni salutiamo la città»

Ai tempi del miracolo economico e della Genova industriale, quando Galleria Mazzini era ancora “il salotto buono della città”, Rinaldo Ferrari in persona e sua moglie, col loro personale, accoglievano i genovesi più abbienti che incrociavano in via Roma per lo shopping: l’abito nella boutique di Paola Abolaffio, borse e foulard di Hermes da Pescetto, le cravatte da Finollo.


Il negozio di via Roma prima del trasferimento

A entrarci, se in quel mondo non c’eri nato, provavi una sorta di imbarazzo. Ti sentivi un marziano-parvenu, goffo e sciatto, approdato di frodo sul pianeta dei tubini blu, delle ballerine, delle giacche di lana cotta e delle eterne collane di perle. Sui divanetti sedevano le signore delle grandi famiglie, intente a provare l’ultima riedizione delle scarpe di sempre: ballerine, appunto. O semplici décolleté, con tacco medio e scollo arrotondato. Negli anni Ottanta ci trovavi anche i professionisti che rifuggivano la moda popolare e periferica degli stivaletti Nicoletto e optavano per calzature con la nappina, nere d’inverno e “gialle” (cioè tinta cuoio virato al giallo) per la primavera-estate. Scarpe Testoni per gli uomini, ma anche e soprattutto quelle firmate proprio da Ferrari. Le signore che cercavano qualcosa per le serate eleganti potevano trovare solo lì, in tutta Genova, le preziose René Caovilla dal costo pari o superiore allo stipendio mensile di un operaio. Ma non tutte, che tanto quelle più bizzarre (sempre secondo il metro genovese) in questa città non si vendevano e, se per qualche strana ragione, incomprensibile ai più, una genovese (quasi certamente di Albaro e mai di Castelletto o Carignano) le voleva proprio comperare, doveva andare a Milano.
Da tanto tempo il “signor Rinaldo” (come tutti lo chiamavano) non c’è più. A rilevare marchio e negozio erano stati, in tempi relativamente recenti, Enrico e Cristiana Malvasi che dopo qualche anno, nel 2016, avevano trasferito l’attività dalla sede storica all’altra sponda di via Roma, in alto, vicino alla Prefettura. Avevano aperto, poi, i negozi di Albaro e via Maragliano, nel quadrilatero. Oggi Enrico annuncia sulla propria bacheca Facebook che chiude anche l’ultimo negozio genovese, quello di via Roma. «Salutiamo Genova dopo 76 anni in via Roma con una importante svendita promozionale! – scrive – Rinaldo Ferrari lo troverete nei 3 negozi di Santa Margherita Ligure, nel nuovo negozio di Recco… E presto altre novità….».
Un altro pezzo della Genova dei tempi d’oro del secolo scorso che se ne va.
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