Oggi a Genova 

Il Comune lancia l’allarme processionaria: «Un nemico dei boschi, ma anche di tutti noi»

«Andar per boschi in questo periodo è un piacere per tutti: allegre compagnie, bambini e cani che giocano e corrono, il piacere di un pic-nic all’aria aperta… ma fate attenzione. In tarda primavera un nemico subdolo può rovinare la vostra giornata: la processionaria» scrive Tursi sulla propria pagina Facebook, per avvertire i cittadini. Ecco quali rischi corriamo noi e corrono i nostri animali

Più rovinare, semplicemente, la giornata, toccare le processionarie può portare conseguenze gravissime e addirittura la morte per gli animali che dovessero decidere di “assaggiarlo”-

In questo periodo le larve scendono dagli alberi per colonizzarne altri ed è proprio questo lo stadio del lepidottero pericoloso per chi le tocca e per gli animali che dovessero mangiarle. Si va dalla dermatite alla congiuntivite (che se non curata può portare alla cecità) fino alla morte nel caso di ingestione.

La processionaria, se non viene contenuta, si moltiplica esponenzialmente. Una volta individuata la pianta giusta e scelto il ramo, in seguito alla fecondazione, le femmine depongono le uova in un unico ammasso che ne può contenere fino a 300. Generalmente, la deposizione avviene verso la fine di agosto. Dopo un periodo di circa quattro settimane, le uova si schiudono dando origine alle larve di processionaria. Fin dalla nascita, queste larve sono estremamente voraci e sono in grado di nutrirsi delle foglie della pianta su cui sono nate (nel caso dei pini, si ciberanno pertanto dei loro aghi). Nei primi periodi, le larve si spostano di ramo in ramo alla continua ricerca di nuove foglie per il loro nutrimento, vivendo all’interno di nidi provvisori. Con l’avvicinarsi dell’autunno, però, verso il mese di ottobre, gli esemplari giovani di processionaria iniziano a costruire il caratteristico nido sericeo, all’interno del quale affronteranno l’inverno. Le larve in questione, infatti, sono animali che non amano il freddo e le temperature molto basse possono anche ucciderle.

Terminati i mesi più freddi, le larve iniziano a riprendere la loro attività in primavera e, generalmente verso fine aprile – inizio maggio, scendono dall’albero alla ricerca del luogo adatto per la metamorfosi. Una volta individuato il luogo, le larve s’interrano ad una profondità di circa 10-15 centimetri e qui trascorreranno qualche mese allo stato di crisalide. In alcuni casi, però, tale stato può prolungarsi addirittura per 5-7 anni. Ad ogni modo, trascorso il tempo necessario, gli esemplari adulti emergeranno dal terreno durante i mesi estivi (periodo di sfarfallamento), dando così inizio ad un nuovo ciclo.

I periodi dell’anno in cui la processionaria provoca i maggiori danni alle piante sono la primavera (soprattutto nei mesi di marzo e aprile, quando le larve riprendono la loro attività) e l’inizio dell’autunno (in particolare nel mese di ottobre).

Le larve di processionaria, nutrendosi delle foglie degli alberi, provocano un grave indebolimento nelle piante che si trovano così più facilmente esposte all’attacco di parassiti secondari e al rischio di morte.

Pericolo ed effetti sull’uomo
La processionaria non è dannosa solo per il mondo vegetale, ma anche e soprattutto per il mondo animale. I peli urticanti della processionaria, infatti, si separano facilmente dal dorso dell’animale, o per contatto diretto, o per contatto indiretto, trasportati semplicemente dal vento.

I peli urticanti possiedono una conformazione fisica tale da facilitarne l’aderenza a pelle, mucose e abiti.

Irritazione e dermatite da processionaria
Il contatto della pelle con i peli della processionaria provoca un’immediata reazione cutanea che si manifesta come un’eritema papauloso associato a dolore, prurito e rossore. Nei casi più gravi si potrebeb assistere anche alla comparsa di vescicole o bolle. Analogamente, se i peli entrano in contatto con le mucose, scatenano un’immediata reazione irritativa e infiammatoria. Ad esempio, in caso di contatto oculare si manifesta una congiuntivite; se poi i peli riescono a penetrare in profondità nell’occhio, vi è il rischio d’insorgenza di una grave infiammazione che – se non trattata – può portare addirittura alla cecità.

Sintomi causati dall’ingestione e dall’inalazione dei peli urticanti
Il quadro sintomatologico si complica e si aggrava nel caso in cui i peli urticanti della processionaria vengano ingeriti o inalati.
In caso di ingestione, infatti, si assisterà alla comparsa di una grave infiammazione della bocca e della mucosa gastroenterica associata a aumento della salivazione, vomito e dolore addominale.
In caso di inalazione, invece, si assisterà all’irritazione e all’infiammazione delle vie respiratorie con comparsa di starnuti, mal di gola, difficoltà di deglutizione e difficoltà respiratorie dovute a broncospasmo.

Shock anafilattico e reazioni allergiche causati dalla processionaria
Negli individui particolarmente sensibili e predisposti, il contatto con i peli della processionaria può causare lo shock anafilattico, una gravissima reazione allergica che si può manifestare con sintomi quali orticaria, edema, ipotensione, difficoltà respiratorie, vertigini e perdita di coscienza. Nei casi più gravi, lo shock anafilattico può condurre anche alla morte.

Pericolosità per gli animali
I peli urticanti della processionaria del pino così come di altri tipi di processionaria sono dannosi tanto per l’uomo quanto per gli animali. In questi ultimi in particolare, vi è un elevato rischio di contatto con le mucose, ingestione e/o inalazione.
Più nel dettaglio, il rischio di ingestione o inalazione dei peli urticanti è particolarmente elevato in animali come cani, gatti e cavalli che, annusando il suolo o brucando l’erba, possono inavvertitamente inalare/ingerire i suddetti peli con conseguenze dai risvolti potenzialmente tragici.

Effetti dei peli urticanti di processionaria sui cani
Nel caso di ingestione della processionaria da parte di un cane, il primo ed evidente sintomo è rappresentato dall’abbondante e improvvisa salvazione, seguita dal rigonfiamento della lingua che può portare addirittura al soffocamento. A causa della violenta infiammazione, se non s’interviene prontamente, i tessuti che compongono la lingua possono andare incontro a necrosi, con conseguente perdita di porzioni della stessa.
Altri sintomi dell’avvenuto contatto con la processionaria sono la febbre, la perdita di vivacità, il rifiuto del cibo e la comparsa di vomito e diarrea emorragica.
In caso di inalazione, fenomeni simili si possono verificare a livello del naso e della sua mucosa, associati a difficoltà respiratorie.
Risulta, pertanto, chiara l’importanza di rivolgersi immediatamente al proprio veterinario o a un pronto soccorso veterinario in caso di contatto con la processionaria, accertato o presunto che sia.

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