È la stagione dei piccoli. Al Cras Enpa lezioni di libertà per gli ospiti in crescita

Training per insegnare a mangiare da soli agli uccelli che hanno trovato rifugio nel centro di Campomorone, che non hanno genitori che possano istruirli a mangiare o a nascondersi. E poche coccole al tenerissimo pullo di allocco, raccolto quando era caduto dal nido, per evitare che si abitui all’uomo e non abbia problemi una volta che potrà volare libero. Non ce l’ha fatta, purtroppo, il piccolo riccio soccorso qualche giorno fa in condizioni disperate


«Non è scontato che gli animali che crescono con noi prendano le buone abitudini della loro specie. Dopotutto non hanno un genitore che gli insegna i trucchi del mestiere, saper cacciare, nascondersi o riconoscere un pericolo sono tutte cose che gli vengono tramandate – dicono all’Enpa .Spesso ci affidiamo al loro istinto, cercando di fornire elementi base per stimolare quel qualcosa di innato che c’è in loro. Un esempio semplice è insegnare ad alimentarsi da soli. Come questo pullo di merlo che in una vasca piena di succulente camole, segue la pinzetta che gliene porge 1, come se questa potesse saltargli in bocca da sola.
Quanta tenerezza ci regalano, ma in realtà imparare è una cosa seria anche per loro».



«Questa palla di piumino è il pullo di allocco: a dispetto delle sembianze dolci, un giorno sarà un temibile predatore della notte!» spiegano al Cras.
`Questo esemplare, arrivato al Cras dalla provincia di La Spezia, è precipitato dal nido ed è arrivato con un lieve trauma. Grazie al giusto trattamento – calore, cibo e ricostituenti – si è velocemente ripreso e adesso comanda a bacchetta. Sta crescendo velocemente, ma l’impresa più difficile è resistere e non accarezzarlo per non farcelo troppo amico! – dicono i volontari -. Siamo sicuri che coi giusti accorgimenti, e grazie alla nostra esperienza, questo batuffolo potrà riconquistare i cieli notturni!».
Non ce l’ha fatta, purtroppo, il piccolo di riccio la cui mamma è morta dandolo alla luce. È arrivato al Cras in pessime condizioni e da subito si è disperato di poterlo salvare. Chi lo ha soccorso ha aspettato troppo a chiamare i soccorsi, forse non capendo che stava male, e si è perso prezioso tempo per curarlo e tentare di salvarlo.
Chi vuole aiutare l’Enpa con prodotti necessari per il cibo e le cure degli animali, fondi o, semplicemente, prestandosi per il volontariato può scoprire come a questo link.
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