La Procura chiede rinvio a giudizio per Alberto Scagni. Contestato l’omicidio volontario di Alice aggravato da premeditazione e crudeltà

Quella sera, dopo aver minacciato i familiari con una telefonata, Scagni aveva aspettato per ore la sorella Alice sotto casa. Quando la donna era uscita di casa, l’aveva aggredita colpendola con una ventina di coltellate. La Polizia lo aveva arrestato poco lontano. Aveva ancora il coltello in mano

La Procura di Genova ha chiesto il rinvio a giudizio per Alberto Scagni, accusato di aver ucciso la sorella Alice il 1º maggio scorso, sotto la casa della donna, in via Fabrizi a Quinto

Il pubblico ministero Paola Crispo ha contestato l’omicidio volontario aggravato dalla premeditazione e dalla crudeltà. Ora il Giudice per le indagini preliminari dovrà decidere se accettare la richiesta del Pm.
L’uomo è stato sottoposto a perizia psichiatrica. Secondo il perito del giudice per le indagini preliminari, Elvezio Pirfo, Scagni è semi-infermo di mente ma capace di stare in giudizio. Il consulente della Procura Giacomo Mongodi lo aveva definito pienamente capace.
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