Barista picchiato. I residenti del centro storico: “L’omofobia? Solo una scusa come un’altra. Siamo in balia di branchi di giovanissimi violenti”

DISPERATO APPELLO
Alcuni abitanti del centro storico, ieri, hanno partecipato alla manifestazione contro l’omofobia organizzato da Arcigay dopo il pestaggio del barista ritenuto omosessuale, ma, pur solidarizzando con la causa Lgbt, hanno voluto spiegare che in questo caso, il problema non è l’omofobia, ma la violenza perpetrata con ogni scusa. <Siamo in balia di branchi di giovanissimi violenti> dicono i residenti. Quello che è accaduto l’altra sera alcapolinea del bus numero 1, alla fine della “serata” nei vicoli, può succedere ogni sera e a chiunque. <Non serve una vera ragione – dicono gli abitanti della “Rive Gauche” del centro storico. Quei ragazzi, non di rado minorenni, vengono nel centro storico con le catene. Vengono per picchiare, per fare male>. A suscitare la reazione è sufficiente rifiutare una sigaretta, spiegano. Ci sono poi gli assalti ai portoni, gli insulti, le grida. <Il problema – dice Veronica Onofri, una residente – non sono i locali, ma i market che vendono alcol a chiunque e queste bande di ragazzi violenti. Quando chiamiamo le forze di polizia ci viene detto che non ci sono abbastanza pattuglie>. La situazione sta diventando sempre più pericolosa.
Gli abitanti fanno appello alle istituzioni e alle forze di polizia perché, finalmente, facciano quello che devono per affrontare il problema e cancellare, oltre ai disagi dovuti alle grida e e ai comportamenti incivili (come l’abitudine di orinare ovunque) il rischio per ogni abitante che rientra un po’ più tardi di essere pestato e mandato in rianimazione esattamente come lo sfortunato barista.
LE INTERVISTE

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