Scienza e Tecnologia 

Un “arco aurorale rosso stabile” visibile dalla webcam Limet sul monte Alfeo

L’Associazione Culturale Ligure di Meteorologia segnala intorno alle 23:00 del 19 aprile: «Un evento simile all’aurora boreale». Ecco cosa è

Il monte Alfeo è una montagna, alta 1.651 metri sul livello del mare. dell’Appennino Ligure situata ai confini tra la Provincia di Genova e quella di Piacenza. Qui è collocata una delle webcam della rete Limet.

Quella osservata non è un’aurora boreale, ma di un fenomeno più raro e ancora poco compreso, denominato SAR (Stable Auroral Red arc), noto anche come “arco aurorale rosso stabile”. Questo fenomeno è stato descritto per la prima volta solo nel 1956. Il SAR si presenta visivamente come un’aurora rossa, ma è distinto da essa. Sia i SAR che le aurore rosse si formano nell’alta atmosfera, a una quota superiore ai 300-400 km, grazie all’eccitazione dell’ossigeno.

Nel caso delle aurore, l’energia all’ossigeno è fornita direttamente dalle particelle cariche provenienti dal Sole, deviate dal campo magnetico terrestre e concentrate in una regione ad anello attorno ai poli terrestri. Nel caso dei SAR, invece, è l’azione delle famose fasce di Van Allen a trasferire l’energia.

Le fasce di Van Allen sono regioni a forma di ciambella che circondano la Terra e accumulano particelle cariche provenienti dal Sole, confinate dal magnetismo terrestre. Ce ne sono due, ed è quella interna a dare origine ai SAR. In questa fascia, le particelle cariche ruotano attorno alla Terra, creando flussi circolari di cariche, noti come correnti ad anello.

Quando un notevole flusso di materiale arriva dalla nostra stella, come nel caso delle due espulsioni di massa coronale che hanno raggiunto la Terra poco prima degli avvistamenti del 5 novembre, il campo magnetico terrestre si indebolisce abbastanza da abbassare la quota delle correnti ad anello. In circostanze molto specifiche, queste correnti possono interagire con l’alta atmosfera, trasferendo energia sotto forma di calore all’ossigeno presente lì. Ciò porta alla formazione di archi rossi luminosi, praticamente indistinguibili dalle aurore rosse.

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