Cronaca 

Oltre 7 mila euro raccolti per moglie e figlio di Sharmy. Ma si può aiutarli ancora

L’iniziativa congiunta del Circolo Pianacci e dell’istituto comprensivo Voltri II si è conclusa, ma la raccolta fondi non si ferma qui. È dedicata ad aiutare Valentina e Davide, compagna e figlio di 3 anni di Sharmy Bramanantha, morto in via Cornigliano a causa di un incidente stradale

<La raccolta fondi congiunta IC Voltri II – Circolo Pianacci “Un aiuto alla famiglia nel ricordo di Sharmy” si è conclusa ed il ricavato – 7116,50 euro, oltre le nostre più rosee previsioni – è stato trasferito sul conto di Valentina, compagna di Sharmy e mamma del loro piccolo Davide, di tre anni – lo dice il presidente onorario del Pianacci Carlo Besana -. 2265 euro sono stati raccolti dall’Istituto Comprensivo Voltri II, 3261,50 euro sono pervenuti, anche da fuori Genova sul cc bancario del Circolo Pianali. A 1.590 euro ammontano i contributi portati direttamente alla nostra segreteria, per un totale di 7116,50 euro. A Valentina faremo pervenire anche i messaggi di affetto che diverse persone hanno voluto formulare per dare un significato ancora più profondo alla loro generosità>.

<Una commovente gara di solidarietà, che rappresenterà un primo, tangibile supporto per Valentina e per il piccolo Davide, destinatari anche di altre analoghe iniziative promosse in altre parti della città – prosegue Befana -. Come detto, l’iniziativa congiunta con l’IC Voltri II si è conclusa, ma la raccolta fondi non si ferma qui>.

Chi volesse sostenere il difficile percorso che Valentina e Davide dovranno affrontare può nuovamente fare riferimento al Circolo Pianacci, sia di persona (presso il bar tutti i giorni, tranne il lunedì, dalle 15.30 alle 19.00) sia tramite il cc bancario (Banca Intesa) utilizzando il codice IBAN IT26T0306909606100000004636.

<Invieremo ricevuta, come fatto finora, a chi provvederà ad aggiungere, alla causale di versamento, un indirizzo mail o un numero cellulare ed ovviamente provvederemo, periodicamente, a far pervenire a Valentina quanto raccolto, dandone pubblicamente informazione e conservandone la documentazione> conclude Besana.

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