Sparito il sito internet, polverizzato ogni link, nessuna traccia sul web se non qualche vecchio articolo di giornale. Il “progetto Arianna per la prevenzione e la presa in carico di situazioni di maltrattamento ed abuso nell’infanzia e nell’adolescenza” del Comune non esiste più ed è stato cancellato con “furia iconoclasta” da tutta la rete.
Pare che la dirigente che se ne occupava, Marina Boccone, sia stata sollevata.
Il clima è evidentemente pesante: tutti negli uffici comunali sembrano terrorizzati e le bocche restano cucite.
Sono passati appena 3 anni da quando l’allora assessore alle politiche socio sanitarie Emanuela Fracassi ha ricevuto a nome dell’Amministrazione comunale il riconoscimento Paul Harris Fellow proprio per il Progetto, conferito dal Rotary Club di Genova. “L’importante conferimento – era stato scritto in una nota del Rotary – è attribuito in virtù del valore delle iniziative e attività di prevenzione e contrasto alla violenza all’infanzia e all’adolescenza curate dal 2001 dal gruppo del Progetto Arianna del Comune di Genova e sostenute da alcuni anni dal Rotary Club Genova>.
Cosa è successo. Anche se il sito è sparito, abbiamo trovato nella cache del computer un’immagine risalente a quando lo avevamo consultato in precedenza.
Nel sito c’era un link al centro studi Hansel e Gretel, la onlus coinvolta nel caso Bibbiano. È normale che ci fosse, Claudio Foti era considerato un professionista stimato. L’ultima gara a Genova come formatore l’ha vinta il 2 ottobre dello scorso anno e la sua attività si è conclusa nello stesso anno.
Ieri il capogruppo di Forza Italia Mario Mascia ha presentato un’interpellanza in consiglio comunale in merito a presunti rapporti tra il Comune di Genova, Foti e la moglie Nadia Bolognini, entrambi coinvolti nell’inchiesta “angeli e Demoni”. Maschia ha chiesto se vi sono contratti stipulati o rapporti in essere o anche solo intrattenuti tra l’Amministrazione e i due indagati. Ha risposto l’assessore Francesca Fassio: <Una delle prime cose che ho detto non appena eletta assessore è stato di voler rivedere tutta la materia dei minori, con particolare riferimento al percorso degli affidi sia alle comunità che ai servizi sociali o alle famiglie. Abbiamo ripreso i legami istituzionali sia con la Asl sia con il Tribunale e ora siamo arrivati alla firma di un protocollo con la Asl, dove sono individuate le linee guida che tutti gli attori – medici, assistenti sociali, psicologi educatori – coinvolti nella cura dei minori fragili dovranno seguire> ha detto l’assessore.