Container per migranti in area di collaboratrice dell’assessore Rosso: la dipendente si dimette. Bucci: «In quell’area più nulla legato al Comune»


Il Sindaco ha dichiarato in consiglio: «Ma questo non vuole dire che non verranno usati i container per l’accoglienza come accade in altre città». I partiti di opposizione chiedono anche le dimissioni della stessa assessore ai servizi sociali

Il terreno contestato dai cittadini perché sottostrada e sotto un edificio dichiarato inagibile perché pericolante. Si è scoperto che è di proprietà di una stretta collaboratrice dell’assessore ai servizi sociali del Comune Lorenza Rosso. Si tratta di Valentina Militerno, appena inquadrata come funzionario comunale a tempo determinato con l’articolo 90. In precedenza l’assessore Rosso aveva effettuato un sopralluogo nell’area con la proprietà.

«Non c’è alcun dubbio che c’è stato un grosso inciampo – ha detto il consiglio il sindaco Marco Bucci -. Allora, siccome gli inciampi vanno risolti, questo è il piano d’azione per risolvere gli inciampi. Sapete tutti a cosa mi riferisco. Allora, la collaboratrice amministrativa in articolo 90 ha dato le dimissioni alle 11:15 di oggi. Sono scritte e documentate».
«Il terreno di cui si è capita la proprietà nelle ultime 18 ore non sarà più utilizzato per nessuna attività collegata all’amministrazione pubblica del Comune – ha aggiunto il Sindaco -. Questo però non vuol dire, e lo voglio dire chiaro che i moduli abitativi sono una cosa da scartare, anzi, come fa il Comune di Torino, come fa il Comune di Milano, come fanno altri comuni d’Italia, i moduli abitativi sono utilizzati per l’alloggio delle persone che sono in queste condizioni, sia maggiorenni che minorenni e oltretutto sono utilizzati da tutti i grandi cantieri edili per l’alloggio degli operai e di tutti quelli che lavorano, quindi i moduli abitativi rimangono una priorità? No. Una priorità, ma una opzione, una possibilità che noi abbiamo. Per poter ospitare le persone tentate di trovare il posto giusto, ovviamente il terreno giusto. Non ci sono problemi legali, abbiamo fatto valutare dall’avvocatura: assolutamente no. C’è un discorso di un potenziale conflitto di interessi. Siccome l’Amministrazione comunale deve essere di massima trasparenza, ovvio che noi dobbiamo correre, prendere provvedimenti di fronte a questa situazione ed è giusto che questa venga interrotta. Non lo prevede tanto chiaramente l’Italia, quanto succede ad esempio negli Stati Uniti. Però siccome io ho avuto queste esperienze, garantisco che (per me n. d. r.) il potenziare conflitto di interessi è come se fosse un conflitto di interessi, quindi va messo in chiaro e risolto. Con queste azioni (le dimissioni di Militerno n. d. r.) abbiamo risolto il conflitto di interessi e possiamo andare avanti».
È in corso il consiglio. I partiti di opposizione, contestando sia il fatto sia quanto detto in risposta a tre interrogazioni, la settimana scorsa in consiglio comunale, chiedono tutti le dimissioni dell’assessore ai servizi sociali Lorenza Rosso.
La scorsa settimana, in consiglio, l’assessore al Sociale Lorenza Rosso rispondendo a tre interrogazioni, presentate dai consiglieri Cristina Lodi (Gruppo misto), Francesca Ghio (Lista Rosso Verde) e Fabio Ceraudo (M5S), riguardanti le “attuali modalità di accoglienza attivate dal Comune di Genova nei confronti dei minori non accompagnati, in particolare riferimento alla sistemazione in container allestiti in via Negrotto Cambiaso presso ex circolo Alfredo Ricciotti” aveva dichiarato: «Dalla Prefettura ci hanno comunicato i numeri dei flussi migratori generali: ci sono 2348 migranti sul territorio, di cui 483 ucraini; a Genova abbiamo 300 posti SAI per adulti, tutti pieni, e 600 minori stranieri non accompagnati, ospitati nelle comunità socio-educative gestite dal terzo settore con accreditamento del Comune. Su Rivarolo dico che il Comune ha ricevuto una richiesta di accreditamento, la cui accettazione da parte del Comune dipende da una documentazione dettagliata, che riguarda la funzionalità dei moduli abitativi, gli allacci di luce e gas, le fognature e molto altro ancora. Questa documentazione deve essere poi valutata dai nostri uffici. Al momento non ci è ancora pervenuta e quindi non c’è ancora alcuna autorizzazione data a quel posto. Se la struttura sarà idonea, daremo l’accreditamento perché non posso lasciare minori non accompagnati negli alberghi: ci sono state già precedenti di denunce, anche se archiviate, e quindi quella non è una soluzione applicabile. Siamo in emergenza e non ci sono al momento strutture disponibili idonee ad accoglierli. Quei 20 posti ci servono. Sono pronta a trovare soluzioni abitative alternative. Ribadisco che al momento non so ancora se quella di Rivarolo sia una soluzione idonea: aspetteremo la documentazione finale e poi con i tecnici effettueremo un ultimo sopralluogo. Se tutto sarà regolare provvederemo all’accreditamento e apriremo quella struttura ai minori stranieri».
Secondo la minoranza, per aver fatto un sopralluogo con la proprietà, sapeva perfettamente che l’area era di quella che è poi diventata la sua collaboratrice, assunta a termine, come consente la legge e come hanno fatto altri assessori, su scelta personale.
Foto di Enrico Dagnino
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