Paolo Vanni torna a gestire il bar della Biblioteca Berio: è di nuovo “BerioCafè”

Dopo anni di tribolazioni in cui il “BerioCafè” è stato chiuso o ha funzionato a ritmo ridotto, confronti e scontri col Comune, bandi di gara, sentenze del Tar, il locale della biblioteca è tornato alla gestione dell’uomo che lo aveva trasformato in un punto di riferimento per gli studenti


L’azienda, dopo diversi confronti con l’Amministrazione comunale, era riuscita a firmare la concessione, dopo la sentenza del Consiglio di Stato, il 18 giugno 2020. «Da allora siamo stati aperti a fase alternate durante il covid. Poi alla fine del 2021 stabilmente. Ma io ero in pensione. Solo in questi giorni ho deciso di ritornare ad occuparmi in prima persona del locale» spiega Vanni.
«In poco più di tre settimane (tutto accadde il 9 maggio 2023) molte cose sono cambiate al BerioCafè – spiega Paolo Vanni, con un passato da pubblicitario di successo e uno da gestore del locale che è stato un luogo amatissimo dagli studenti che frequentano la biblioteca -. Ho deciso di tornare a chiamare così il bar situato all’interno della Biblioteca Berio di Genova. Mi sono assunto l’onere e l’impegno di dare nuovo impulso e soprattutto vitalità a questo luogo ed indirettamente alla istituzione che lo ospita. Il locale venne riaperto definitivamente verso la fine del 2021 dopo un periodo di chiusura lungo e travagliato. Molti avevano malignato, e forse sperato, che non sarei più tornato ad agitarmi tra i tavolini del locale. In verità vi dico che la mia intenzione era proprio quella di rimanere sul terrazzo insieme alle mie piante e ai ricordi di una buona vita. Ma si sa. O si dovrebbe sapere che la vita riserva sempre colpi di scena, sorprese, accadimenti. Ed allora eccomi di nuovo qui. E per chi mi conosce o solo ha sentito parlare di me, sa che il cambiamento ci sarà».


«Dal 9 maggio ho ripreso un ritmo di vita lavorativo di quelli che avevo alcuni, molti anni addietro. Apro gli occhi, per fortuna, intorno alle sette e sino alle 23 non li socchiudo. Si perché spesso restano semi aperti dai pensieri e dalle riflessioni. Mi sono ritrovato, a settant’anni compiuti, a “scendere in campo” non per combattere il comunismo, ormai quasi scomparso-quello vero-, ma per “salire sul palcoscenico” del bar della Berio. Patrizia (la moglie n. d. r.) ha tentato di dare un senso euforico a questa situazione dicendomi che tornerò vivo. Francamente l’espressione del mio volto in questa foto racconta bene il mio entusiasmo. Vi racconterò e vi terrò aggiornati. Intanto pensatemi, se volete e potete, con affetto».
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