Entra in carcere per scontare la pena con la valigia piena di droga. Scoperto dalla Polizia Penitenziaria


«Era appena arrivato al carcere di Marassi e aveva abilmente occultato quasi duecento pastiglie di buprenorfina tra gli indumenti ed il cibo che aveva in uno dei pacchi al seguito ma grazie alla professionalità del personale di Polizia Penitenziaria è stato intercettato e sequestrato». A darne notizia è il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria


La buprenorfina è una molecola di sintesi derivata dalla tebaina, un oppioide usato per trattare il dolore acuto, il dolore cronico e la dipendenza da oppioidi.


“Ennesima brillante operazione messa a segno della polizia penitenziaria di Marassi, che opera nell’azione di contrasto all’introduzione di telefonini cellulari nonché allo spaccio di sostanze stupefacenti nel penitenziario. Oggi gli uomini assegnati al settore che si occupa del controllo detenuti in ingresso da altre carceri hanno rinvenuto della droga abilmente occultata: parliamo di ben 180 pastiglie di buprenorfina. Credo che il Ministero della Giustizia dovrebbe premiare gli agenti che hanno scoperto e sequestrato la droga: la droga e tutti gli oggetti non consentiti che tentato di essere introdotti in un penitenziario possono senz’altro minare l’ordine e la sicurezza del carcere, oltre a favorire le dinamiche criminose nel penitenziario. Ogni giorno la Polizia Penitenziaria porta avanti una battaglia silenziosa per evitare che dentro le carceri italiane si diffonda uno spaccio sempre più capillare e drammatico, stante anche l’alto numero di tossicodipendenti tra i detenuti. L’hashish, la cocaina, l’eroina, la marijuana e il subutex – una droga sintetica che viene utilizzata anche presso il SERT per chi è in trattamento – sono quelle più diffuse e sequestrate dai Baschi”, commenta il segretario regionale del Sappe Liguria Vincenzo Tristaino.
Per il segretario del Sindacato Autonomo di Polizia Penitenziaria SAPPE, Donato Capece, “il Corpo di Polizia Penitenziaria ha dimostrato, negli anni, non soltanto di costituire un grande baluardo nella difesa della società contro la criminalità, ma ha anche dimostrato di avere in sé tutti i numeri, le capacità, le risorse, gli strumenti per impegnarsi ancora di più nella lotta contro la criminalità, per impegnarsi non soltanto dentro il carcere, ma anche fuori dal carcere. Nelle fila del Corpo di Polizia Penitenziaria vi è una classe di agente, sovrintendenti, ispettori, funzionari e dirigenti di eccellenza. Auspico che l’Amministrazione penitenziaria promuova ed intensifichi momenti di formazione ed aggiornamento professionale per il personale di Polizia Penitenziaria di tutta la Regione, in particolare sui temi – come quelli del contrasto all’introduzione di droga e telefonini cellulari in carcere – maggiormente utili alla quotidianità operativa dei Baschi Azzurri”.
In copertina: foto di repertorio
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