Dato alle fiamme l’accampamento di un clochard a Caricamento. Carratù: «Atto spregevole. Bisogna cambiare l’accoglienza»


È successo due giorni fa e le fiamme hanno anche danneggiato un pannello a messaggio variabile. Si è trattato probabilmente di un metodo sbrigativo, pericoloso e illegale per allontanare il senza fissa dimora. Il presidente del Municipio Centro Est: «C’è il rischio che qualcuno passi il segno e che si producano conseguenze tragiche. È necessario migliorare l’assistenza: va riaperto diurno di De Ferrari e bisogna fare in modo che diventi un polo a 360 gradi dove le persone trovino anche sostegno psicologico. Servono strutture che accolgano gli homeless anche quando hanno animali con sé»


Qualcuno ha dato fuoco alle povere cose di un clochard accampato a Caricamento: tutto il suo mondo, quello che lo aiutava a resistere al freddo della notte. Sono intervenuti i Vigili del fuoco: hanno spento le fiamme che hanno danneggiato anche una colonnina elettrica comunale a servizio di un pannello a messaggio variabile. Sono intervenuti Aster per la colonnina e Amiu per la bonifica, oltre alla Polizia locale che per atto dovuto ha sanzionato il clochard, ben sapendo che mai pagherà la multa perché è nullatenente. Perché questo prevedono le regole, che ovviamente sono del tutto inadeguate. La repressione è evidentemente inutile, inefficace. È un paravento per chi avrebbe prima di tutto la responsabilità di prevenire facendo tutto quel che si deve per aiutare le persone che vivono in strada e al contempo garantire il decoro.


A dare fuoco alle cose del senza fissa dimora è stato qualcuno, per dispetto, forse perché infastidito da quell'”installazione” poco igienica e decorosa. «Un segnale molto preoccupante – dice il presidente del Municipio Centro Est Andrea Carratù -. Un atto spregevole. E meno male che l’uomo non era accanto alle sue cose e che non ha subito danni fisici. Questa volta chi ha causato il rogo s’è fermato prima, per l’ultimissimo barlume di coscienza, ma il timore è che a qualcuno questo residuo barlume prima o poi venga meno. Condanno fermamente il gesto, ma condannare non basta, bisogna fare qualcosa per prevenire, prima che succeda una tragedia».
Insomma, per Carratù mettere assieme una migliore qualità della vita per gli homeless e decoro urbano si può. Anzi, si deve.
«È necessario che i centri che fanno accoglienza notturna comincino ad accogliere anche i senza fissa dimora che hanno cani con loro – spiega il presidente del Municipio -. Perché sono tanti e visto che i centri non li accolgono, piuttosto che abbandonare i loro animali restano per strada anche la notte, con qualsiasi temperatura. La seconda cosa da fare è riaprire il diurno di De Ferrari. Doveva trovarci posto il Museo del Jazz, ma visto che questa ipotesi di collocazione è tramontata, è urgente riaprire il diurno che è stato chiuso tempo fa. Il luogo è al centro di una vasta area dove i senza fissa dimora gravitano: via XX Settembre, via XII Ottobre e Galleria Mazzini, il centro storico. Bisogna che il diurno sia un luogo dove i clochard non solo possano provvedere alla propria igiene, ma dove trovino aiuto e sostegno psicologico. Dovrebbe essere un polo contro la marginalità. Questa è la mia richiesta all’Amministrazione comunale per arginare i fenomeni di degrado, ma anche prevenire aggressioni e atti scellerati che potrebbero avere conseguenze tragiche».
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