Oggi a Genova 

Fuochi e focaccia gratis per l’avvio dei lavori della diga, tempesta social su Comune e Regione

Lo spettacolo pirotecnico in chiusura della lunga giornata di ieri non ha riscosso il consenso degli utenti di Facebook che hanno bombardato di pesanti critiche le pagine social dei due enti, del sindaco Marco Bucci e del presidente della Regione Giovanni Toti. In concorrenza alle iniziative per l’apertura dei cantieri una rievocazione storica della partenza dei Mille. Contestualmente, spariscono dalla comunicazione gli eventi commemorativi di un pezzo fondamentale della storia del nostro paese. Ormai tante cose, non sono più “cultura”, ma diventano competenza dell’assessorato alle Tradizioni e si trasformano in show che poco hanno a che fare con la storia. A che prezzo e a che costo per i genovesi?

I fuochi d’artificio di ieri sera erano davvero molto belli, ma ai genovesi sono andati storti. Almeno a guardare le bacheche social di Comune, Regione, di Marco Bucci e di Giovanni Toti. Meno di un decimo, a stare larghi, i commenti di plauso. Il resto è una valanga di critiche con le argomentazioni più disparate: dall’uso dei fondi pubblici per iniziative di stile “panem et circenses” (“focacciam” – distribuita ancora una volta gratuitamente – et circenses, si direbbe), alla necessità di abbandonare lo strenuo impegno per l’animazione per aumentare quello su pulizia delle strade, cura del verde e, soprattutto, sui servizi sanitari. Ricorrenti i commenti di chi sottolinea quanti mesi occorrono per prenotare questo o quell’esame medico a fronte di una cadenza impressionantemente ravvicinata di feste e festicciole.

Si è scatenata sull’evento una shitstorm paragonabile a quelle che venivano messe in atto contro la giunta di Marco Doria prima dell’avvento della destra al governo della Città. Tra l’altro, le argomentazioni sono più o meno sempre le stesse, tutte legate alla protesta dei cittadini che ritengono insufficienti i servizi garantiti dalla pubblica amministrazione. Tanti i riferimenti all’inclinazione al guinness degli enti pubblici: dalla focaccia più lunga del mondo per la Festa della Bandiera al salame più lungo del mondo per la ripartenza dopo i lavori, a giugno, del Trenino di Casella. Sarcasticamente alcuni utenti social ricordano che anche la bolletta della Tari arrivata nei giorni scorsi e da pagare entro maggio, a fronte delle promesse elettorali del 2017 di non aumentare le tariffe, è da guinness.

Per completezza di informazione, lo spettacolo pirotecnico e tutte le iniziative di ieri per l’avvio dei cantieri della diga sono stati finanziati dalle aziende che hanno vinto l’appalto.

Curiosamente in concorrenza con la grande giornata comunale e regionale di “pre celebrazione” della diga, a cui hanno partecipato anche il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini e il viceministro, il genovese Edoardo Rixi, entrambi leghisti, l’assessora alle Tradizioni Paola Bordilli, leghista anche lei, ha organizzato col Municipio Levante un’altra iniziativa, la “rievocazione storica” con figuranti della partenza dei Mille da Quarto, il cui anniversario, peraltro, è oggi e non era ieri. Manca, per ora, la comunicazione sulla tradizionale deposizione di corone e sull’orazione ufficiale, su base storica e culturale. Però ieri, allo scoglio di Quarto, sono arrivate un po’ di persone vestite con la camicia rossa. L’iniziativa è stata delegata a un’associazione. Inevitabili le foto dei figuranti con l’assessora. È il secondo inciampo di Bordilli sulla storia della città, che curiosamente, viene traslata dalla cultura e dalla storia, come dovrebbe essere, a iniziative che poco hanno a che fare con l’una e con l’altra cosa. Pesanti critiche, nei giorni scorsi, sia sui social sia nell’aula del consiglio comunale (a opera della consigliera Pd Donatella Alfonso) al video emozionale reso pubblico in occasione della Festa della Bandiera, una sorta di polpettone storico 2.0, raffazzonato, che ha usato usa come scenografia Castello d’Albertis, il maniero in stile eclettico di fine Ottocento e che col Medioevo ha ben poco a che fare. L’approccio superficiale e antistorico ai temi, anche in quel caso, ha messo in evidenza la scarsa vocazione dell’Amministrazione Comunale all’approccio “scientifico” e quella, invece, spiccatissima, a fare di tutto uno show nazionalpopolare di livello culturalmente inconsistente, che qualcuno considera persino offensivo per la storia della nostra città e del nostro Paese. Sì, perché la partenza dei Mille, se qualcuno non lo ricordasse, è il primo passo dell’Unità d’Italia. Esistono, rievocazioni storiche, da quelle che ricordano le grandi battaglie a quelle, al castello di Pavone Canavese, della società medioevale, ma hanno ben altra portata.

I bene informati raccontano, poi, che anche in questa giunta, dopo gli epici confronti con le altre assessore di quella passata, Bordilli sarebbe già entrata in conflitto coi colleghi a causa della sua supposta inclinazione alle invasioni di campo e all’iper presenzialismo e che avrebbe giurato a chi ha tentato di contenerla, l’intervento del viceministro in persona.

L’ultima delle incursioni senza relativa competenza amministrativa è relativo alle iniziative di apertura delle chiese nel centro storico. Nelle dichiarazioni della nota, l’assessore alle Tradizioni parla di storia e di cultura, come se fosse lei l’assessore alla Cultura, competenza che è in capo al Sindaco. L’iniziativa viene portata avanti nell’ambito del Patto di sussidiarietà, quindi di competenza dell’assessore al Sociale Lorenza Rosso (che compare nel comunicato). Mancano totalmente, invece, i riferimenti all’assessore alla Cultura (lo stesso Marco Bucci) e al Centro Storico, Mauro Avvenente. Forti frizioni, più in generale, ci vengono segnalate con l’assessore al Turismo Alessandra Bianchi. Cambiano alcuni nomi rispetto alla passata giunta, ma si replica lo stesso format di quella passata, con una sola costante: Bordilli.

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