Diga: oggi la prima pietra tra animazione in città, dinner riservati, polemiche e proteste


In occasione della cerimonia della posa della prima pietra della nuova diga foranea, oggi, sono previsti eventi per tutta la giornata. Arriveranno anche il ministro dei trasporti Salvini e il viceministro Rixi. Polemiche da parte di Pd, M5S e Lista Sansa. I lavoratori somministrati del porto manifesteranno davanti a Palazzo San Giorgio


Alle 11:00 comincerà l”’evento Istituzionale a Palazzo San Giorgio, alle11:30 l’inizio degli interventi istituzionali. Previsti interventi di Paolo Emilio Signorini, presidente Autorità di sistema portuale del Mar Ligure Occidentale e Commissario Straordinario Nuova Diga foranea di Genova; Pietro Salini CEO Webuild – Leader Pergenova Breakwater; Marco Bucci, sindaco di Genova, Giovanni Toti
Presidente Regione Liguria; Ammiraglio Ispettore Sergio Liardo direttore marittimo della Liguria; Edoardo Rixi,
vice ministro delle infrastrutture e dei trasporti, Matteo Salvini vicepresidente del Consiglio e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti.


Alle ore 12:20 saliranno sul palco le autorità per premere il pulsante che dà avvio ai lavori e l’ingegner Meistro illustrerà le immagini in diretta.
Alle 12.30 le autorità e gli ospiti si sposteranno da Palazzo S. Giorgio al Porto Antico, in piazzale Mandraccio dove verranno allestite due installazioni immaginifiche: la riproduzione in scala dei cassoni che compongono la diga ancorati a tre palloni aerostatici, ciascuno di 3,5m di diametro e gonfiati a elio.
Alle 13:05 i palloni solleveranno i cassoni ad una altezza di circa 10 metri da terra, accompagna dalla musica “la leggenda del pianista sull’oceano” di Ennio Morricone eseguita dal vivo, al pianoforte da un maestro dell’orchestra del Carlo Felice. Contemporaneamente, una terza installazione si solleverà anche nel centro di Genova, in piazza De Ferrari.
Al termine delle attività in calata Mandraccio, alle 13:15, le autorità rientreranno a Palazzo S. Giorgio per un light-lunch per 20 persone col ministro Salvini (termine previsto alle ore 14:15)
Alle 16:00 le autorità saranno ospiti del C.V. Alberto Maria Mancini sulla Nave Vulcano – ormeggiata presso il molo Ponte dei Mille di Genova – per una visita ed un rinfresco a bordo alla presenza del Capo di Stato Maggiore della Marina.
Le installazioni rimarranno sospese su Porto Antico per l’intero pomeriggio, divenendo un’attrazione per cittadini e turisti. Previste distribuzione focaccia prodotta dall’Associazione panificatori di Genova e varie performance musicali al pianoforte. Verrà inoltre allestito un ledwall 6×3 m su cui verranno rimandate tutte le immagini della giornata, dall’evento istituzionale del mattino, all’inaugurazione delle installazioni di Porto Antico, fino allo spettacolo di luci della sera e al concerto eseguito dall’Orchestra del Conservatorio sul tetto del Palazzo ex Lavanderia d’Italia (ore 20:30).
A partire dalle 20.30, sul mare si accenderanno i palloni sorprendendo il pubblico: non più sul lungomare ma fluttuando sull’acqua (varo dei palloni a partire dalle 17.30). Alle 21:00 inizierà da molo golfo paradiso il loro viaggio verso la diga, con musica diffusa di Rossini, per arrivare poi in prossimità della diga che magicamente prenderà vita, in un concerto di luci sincronizzate con le musiche dal vivo. Un segmento di diga di 400 metri verrà allestito con luci motorizzate, così da creare uno spettacolo poetico ed emozionale sul mare.
Alle 21:10 le luci sulla diga si attenueranno. Il Gran Finale: alle 21:20 i fuochi di artificio proprio al centro delle acquee di Porto Antico. Uno spettacolo pirotecnico, che punterà ad un forte impatto emotivo che si chiuderà alle 21:40.
Dalle ore 19:30 light dinner per le autorità (per 1509 persone) che potranno seguire concerto, spettacolo di luci e fuochi d’artificio dalla Terrazza Colombo.
Le critiche del Pd
«Toti, Bucci e Signorini nella fretta di posare la prima pietra, per fare l’ennesima passerella a favore di telecamera – visto che sarà più uno show che un vero atto formale di inizio lavori – stanno commettendo diversi errori che stanno mettendo a rischio l’opera stessa. Dopo aver sbagliato le procedure di gara e il bando andato deserto, oggi, stando a quanto si apprende dalla stampa, sull’opera più grande finanziata dal Pnrr, mancano ancora i risultati definitivi di importanti indagini geotecniche, richieste dallo stesso Ministero dell’ambiente per completare la procedura di VIA – dicono al Partito Democratico di Genova e Liguria -. Assisteremo alla posa della prima pietra, ma i dubbi su fattibilità, tempi e costi dell’opera emersi nei mesi scorsi non sono ancora stati fugati, in attesa del completamento della progettazione esecutiva che richiede ulteriori indagini geologiche. Siamo di fronte all’ennesima messa in scena comunicativa, peraltro con costi esorbitanti sostenuti da denaro pubblico, ancora una volta un modo di procedere che privilegia l’immagine alla sostanza: si avvia un’opera mentre sono ancora in corso fasi di verifica e definizione progettuale e non vengono date risposte chiare sulle fasi di lavorazione della diga e sul nuovo assetto delle aree».
La lista Toti
«Non è più il tempo del maniman – risponde la Lista Toti al Pd – E mentre tutta Italia porta la diga quale esempio di buon uso dei fondi del Pnrr, la più grande opera del Paese, mentre Genova e la Liguria crescono e si rivolgono al futuro, alla crescita e allo sviluppo, il PD non riesce a non abbandonare l’amore per l’immobilismo e vive evidentemente ogni cambiamento come affronto alla propria politica del “no”».
Il M5S
«Non parteciperò alla passerella prevista a Genova per la “finta posa della prima pietra” della diga. Una cerimonia unica nel suo genere perché non c’è nulla di certo e perché il cantiere non c’è. E non potrebbe esserci: la fattibilità, infatti, è ancora in discussione. Peraltro, l’ordinanza della Capitaneria di Porto funzionale all’esecuzione delle indagini geognostiche e delle prove geotecniche sul fondale di imposta dell’opera scade il 15 maggio – dice il deputato M5S Roberto Traversi -. È quindi davvero incomprensibile come, per una simile opera che richiede almeno 10 anni per la realizzazione e che al momento non ha nemmeno un progetto consolidato, si continui a sbandierare la data del 2026 e la compatibilità con il Pnrr. Magari nel 2019 tutto questo non era chiaro, ma a oggi tutto è diventato più che evidente. Se il tracciato della diga dovesse essere rivisto, come è auspicabile, evitando i terreni da consolidare e rimanendo entro la batimetrica – 40 m, come dico dal 2021, si dovrebbe rifare il progetto. Questo sarebbe meno costoso, anche considerato che i traffici prevedibili a Genova nel 2030, compresi quelli attuali, sono stimabili nell’ordine dei 3,5 milioni di TEU, e sembrerebbero troppo limitati per giustificare il costo dell’opera come viene concepita oggi. Un’opera da realizzare per lotti costruttivi, come avviene per le ferrovie più importanti, realizzando le opere al procedere della disponibilità dei finanziamenti. Iter peraltro più sicuro, considerato che con le opere marittime al limite, il disastro è sempre dietro l’angolo”. Non vorremmo che il destino della diga dovesse contribuire sostanzialmente alla modifica dei paradigmi della progettazione di settore come è avvenuto nel caso della diga di SINES. Ricordo, inoltre, che la presenza dello spezzone di vecchia diga all’ingresso è inspiegabile e comunque pericolosa. E qui corre l’obbligo di ricordare che Genova ha sofferto abbastanza, in passato, per incidenti navali: la tragedia della Torre Piloti è ancora una ferita aperta. Ben venga la nuova diga di Genova, ma non si punti sull’attuale progettazione. E i soldi del Pnrr siano destinati ad altro, altrimenti non solo saranno guai ma rischiamo di fare una gran brutta figura a livello europeo».
«Il Municipio Ponente, amministrato dalla destra, ha votato “no” alla fabbrica dei cassoni della Diga – ha detto il capogruppo del M5S in consiglio comunale Fabio Ceraudo introducendo l’interrogazione discussa martedì in aula -. Toti dal canto suo si nasconde e non chiarisce la posizione della Regione. Intanto Rixi rassicura Pegli, Voltri e Pra’. E il Sindaco e il presidente dell’Adsp che fanno? Dicono che non sarebbe dignitoso per Genova non costruire nemmeno un cassone nel territorio cittadino. Mentre non è chiaro perché Fincosit dovrebbe smantellare il suo stesso impianto capace di produrre 4 cassoni consecutivamente per farne un altro per la costruzione di soli 20 unità, comincia a farsi strada un sospetto: non è che quel tipo di impianto servirà poi per l’ampliamento del porto di Pra’ con il riempimento di 40 ettari cui i cittadini e lo stesso Municipio hanno chiaramente detto “no”? Il centrodestra che governa Paese, Regione e Comune di Genova per una volta dica la verità, faccia chiarezza sul Piano regolatore portuale e la smetta di tradire il Ponente».
Lista Sansa
«Dietro alla spettacolarizzazione della cerimonia di posa della prima pietra della nuova diga di oggi, è giusto che i genovesi sappiano che in realtà si cela uno spreco colossale per una grande opera che porterà anni di inquinamento ed extracosti esorbitanti che ricadranno sui cittadini» dicono i consiglieri regionali della Lista Sansa, Ferruccio Sansa e Selena Candia sulla cerimonia odierna. n«Oggi si inaugura un cantiere che non ha ancora un progetto esecutivo e che nei prossimi anni avrà un forte impatto a livello di inquinamento del mare e dell’aria – spiega Selena Candia -. Dai documenti ufficiali del progetto emerge che le emissioni di gas ad effetto serra totali saranno pari a 401.572 tonnellate di CO2, l’equivalente dell’attività di un anno della ex centrale a carbone in porto. E in questi numeri non vengono contabilizzati l’esercizio e il traffico ulteriore».
«Secondo diversi esperti il costo previsto di circa un miliardo di euro rischia di lievitare fino a 3 o addirittura 4 miliardi, che è bene ricordare che sarebbero tutti sulle nostre spalle – sottolinea Ferruccio Sansa -. Sulla diga sono impegnati anche i fondi del Pnrr per i quali l’Europa chiede come termine ultimo per la realizzazione dell’opera il 2026. Neanche il più fervido ottimista può credere che un’opera del genere possa essere completata in così poco tempo. Mentre chi è realista sa che un ritardo significa dare indietro i soldi all’Europa»
I due consiglieri regionali «nel ricordare l’assurdità del festeggiare l’avvio di un’opera che non ha ancora un progetto esecutivo definitivo, puntualizzano anche come la loro contrarietà non sia all’opera in sé ma al progetto scelto».
«Noi siamo favorevoli ad una nuova diga – chiariscono Sansa e Candia – e sosteniamo l’alternativa proposta dal professor Piero Silva, che è uno dei massimi esperti mondiali di strutture di questo tipo. Il suo progetto, che non è stato neanche considerato da Toti, Bucci e Signorini prevede una diga realizzata su fondale più basso che garantisce uguale possibilità di manovra alle navi, costi certi sotto il miliardo e tempi di realizzazione di tre anni, con un impatto ambientale ridotto dell’80%”. “Vista l’esistenza di questa alternativa. Occorre chiedersi: a chi conviene il progetto scelto? Di sicuro non ai cittadini genovesi».
Cisl: lavoro e salari
Per Tafaria (Filca Cisl), al diga «Garantirà al settore edile una massa salari di 180 milioni di euro e oltre 6 milioni e mezzo di ore lavorate»
«La realizzazione della Diga Foranea di Genova garantirà al settore edile una massa salari di 180 milioni di euro e oltre 6 milioni e mezzo di ore lavorate relativamente alle opere di demolizione e costruzione. È quanto emerge dalla stima realizzata dalla Filca Cisl Liguria calcolando le ricadute anche occupazionali dell’opera con 1000 edili operativi in ogni singolo di lavori. “E dobbiamo lavorare affinché i lavoratori liguri del nostro comparto possano essere protagonisti – spiega Andrea Tafaria, segretario generale Filca Cisl Liguria – dando così una risposta importante dal punto di vista dell’occupazione anche per consolidare il nostro settore dopo le difficoltà legate allo stop del Superbonus. Ma ci sono alcune figure professionali che devono essere formate o potenziate. Mi riferisco a operatori nei cassoni e per le casseforme sommergibili, ma anche perforatori, carpentieri, lavoratori in ambienti confinati, operatori dumper, camionisti, escavatoristi e palisti. Per questa ragione dobbiamo stringere una sinergia ancora più forte con la Scuola Edile Genovese per creare percorsi formativi. Chiederemo subito un incontro con la Webuild e le imprese affidatarie per la contrattazione d’anticipo, la realizzazione di quest’opera deve dare slancio al territorio per quanto riguarda l’occupazione. Dobbiamo riqualificare le persone che operano già nel settore e nello stesso tempo coinvolgere giovani disoccupati per fargli conoscere il nostro comparto che può dare occasioni importantissime con le opere che stanno partendo in Liguria. La Diga è un’occasione preziosissima per creare occupazione nell’edilizia».
Manifestazione dei lavoratori somministrati

I lavoratori somministrati del porto che da tempo attendono la collocazione lavorativa promessa manifestano oggi sotto Palazzo San Giorgio. «Vogliamo manifestare tutto il nostro dissenso – annuncia uno dei delegati -, perché ci hanno fatto una proposta, che a noi sembra un ricatto, perché c’è scritto proprio a chiare lettere che questa proposta poteva essere trattata solo ed unicamente se non ci fossimo presentati alla manifestazione. Ovviamente è stata rigettata all’unanimità da tutti i lavoratori. Ma non doveva neanche essere proposta perché un sindacato che propone una cosa del genere sarebbe veramente a strappargli tutte le tessere in massa. Ci saremo noi delegati insieme a una settantina di lavoratori. Non parleranno i sindacati e parleremo noi lavoratori punto e basta».

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