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Variante di Vesima approvata dal Consiglio. Battaglia in sala rossa. Le critiche di Legambiente

Sono state presentate (e bocciate dalla maggioranza) due richieste di sospensiva della delibera da parte dei gruppi consiliari del Partito Democratico e del Movimento 5 Stelle. Al termine, alle ore 22,00 è stata votata la delibera: approvata con 23 voti favorevoli (Lega Salvini Premier, Cambiamo, Vince Genova, Fratelli d’Italia, Forza Italia e Stefano Costa del Gruppo Misto) e 16 contrari (Pd, Movimento 5 Stelle, Lista Crivello, Italia Viva, Ubaldo Santi del Gruppo Misto)

Questo il testo della richiesta di sospensiva del Partito Democratico.

CONSIDERATO CHE 

nell’ambito della procedura di scoping cui è stato sottoposto il Rapporto ambientale preliminare sono emerse, tra le altre, le sotto indicate criticità:

  • Il Dipartimento Ambiente e Protezione Civile della Regione Liguria ha richiesto di definire il contributo che la variante garantisce al raggiungimento degli obiettivi della SNSS/SRSS, al fine di verificare il livello di sostenibilità delle modifiche adottate, tenendo in particolare considerazione che consentire nuova residenza in un ambito di presidio ambientale risulta essere una scelta che, in assenza di adeguate mitigazioni e compensazioni, comporta impatti negativi in termini di consumo di risorse ambientali, consumo di suolo etc.;
  • Il Dipartimento Ambiente e Protezione Civile della Regione, in merito alla possibilità che la strategia adottata dalla variante in esame possa essere utilizzata per altri ambiti del Comune di Genova, ha dichiarato che un approccio per singole varianti contrasta con gli obiettivi della direttiva comunitaria 2001/42 sulla VAS;
  • Il Settore Assetto del Territorio della Regione, anche alla luce degli esiti del sopralluogo effettuato, rileva forti perplessità rispetto agli inevitabili adeguamenti ai tratti stradali esistenti (la cui ubicazione non è stata allegata alla documentazione trasmessa) che, pur consentiti dalle norme del PdBm andranno ad interessare aree classificate a molto alta, alta e media suscettività al dissesto e, pertanto, potrebbero condizionare a medio-lungo termine la stabilità dei versanti, causando possibili fenomeni di dissesto;
  • Nell’area di Vesima, già attraversata dall’autostrada A10 Genova-Ventimiglia, è prevista la realizzazione di un nuovo tratto autostradale denominato “Gronda”; riguardo questa infrastruttura, nel Rapporto ambientale preliminare si afferma che, eccetto la riqualificazione degli edifici esistenti, gli edifici residenziali che verranno costruiti ricadranno all’esterno della fascia di pertinenza acustica, ma non è stato presentato un elaborato grafico che permetta di verificare l’interferenza dell’autostrada in progetto nelle varie fasi di cantierizzazione con gli obiettivi della Variante;
  • Il settore Urbanistica della Regione, rispetto all’obiettivo perseguito dal vigente regime ISMA CPA del PTCP, di mantenimento (MA) dell’insediamento di carattere sparso (IS) e di salvaguardia dei corridoi paesaggistici (CPA) rileva che l’ipotesi di atterraggio dell’edificabilità per la residenza libera espressa dall’ambito in specifiche aree di concentrazione (n° 8 aree, identificate con le lettere da A ad H, per un’estensione complessiva di mq 54.422), determina in esse densità edilizie che eccedono i limiti di consistenza dell’insediamento sparso (IS), risultando più proprie di un assetto di tipo diffuso (ID);
  • La Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Genova e la Provincia di La Spezia, nel ricordare che il SOI dovrà contenere il piano agronomico e di presidio che individui tutti gli interventi necessari al recupero dell’intera area e correlarli all’insediamento delle nuove attività tramite la stipula di una specifica convenzione della durata di un arco temporale sufficiente a dimostrare e garantire la sua conclusione e soprattutto il suo mantenimento nel tempo, esplicita il parere che i 20 anni proposti dalla delibera siano troppo pochi;
  • La Soprintendenza segnala che il sito possiede un eccezionale valore ambientale e paesaggistico meritevole di conservazione, connotato da numerosi edifici classificati come elementi storico artistici ad emergenza testimoniale ed estetica rilevante, nonché alcuni percorsi storici e un sistema di muretti a secco, che dovranno essere mantenuti in quanto elementi che caratterizzano l’identità paesaggistica di Vesima, e a tal proposito ritiene necessario prevedere un censimento di tali elementi e la programmazione degli interventi di restauro che dovranno essere, seppur in linea con le norme vigenti in materia di risparmio energetico, antisismica… rispettosi delle tipologie tradizionali, prevedendo interventi e materiali che non modifichino le caratteristiche esistenti di terreni ed edifici.

RICORDATO CHE

  • Il decreto istitutivo le strategie nazionali di sviluppo sostenibile indica in quadro di riferimento per le valutazioni ambientali; tali strategie debbono essere definite coerentemente ai diversi livelli territoriali, attraverso la partecipazione dei cittadini e delle loro associazioni, in rappresentanza delle diverse istanze e assicurano la dissociazione tra la crescita economica ed il suo impatto sull’ambiente, il rispetto delle condizioni di stabilità ecologica, la salvaguardia della biodiversità ed il soddisfacimento dei requisiti sociali connessi allo sviluppo delle potenzialità individuali quali presupposti necessari per la crescita della competitività e dell’occupazione;
  • La Strategia Regionale per lo Sviluppo Sostenibile, approvata con delibera della Giunta regionale n°60 del 29 gennaio 2021, analizza il posizionamento della Liguria rispetto agli obiettivi per lo sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 ed evidenzia un trend costantemente negativo dal 2010 al 2019 sopra la media nazionale lungo tutta la serie storica derivante soprattutto dell’aumento nella regione di copertura di suolo e sottolinea come sia determinante rispetto a tale risultato la Città Metropolitana di Genova;
  • La SRSS individua 4 aree di azione prioritaria (Persone, Pianeta, Prosperità, Pace) e per ciascuna area individua scelte ed obiettivi strategici; 
  • La direttiva comunitaria 2001/42 sulla VAS e i provvedimenti di ricezione nazionali e regionali sono stati introdotti con la finalità di valutare gli impatti cumulativi di piani e loro varianti e contrastare la frammentazione di un singolo progetto in sotto p in sotto progetti con il fine di evitare la valutazione ambientale complessiva;
  • con la Delibera di variante il Comune, in contrasto con gli obiettivi della direttiva comunitaria 2001/42 sulla VAS, pretende di introdurre una previsione normativa generale, quindi applicabile anche ad altre porzioni di territorio agricolo, che siano caratterizzate da notevole estensione della superficie aziendale, vale a dire di superficie maggiore di 10 ettari, qualora i rispettivi proprietari manifestino la volontà di aderire a tale disciplina; si introduce la possibilità di adesione alla nuova disciplina AR-PA-6 da parte di altre aziende agricole di grande estensione territoriale, in modalità singola o consociata, che dovrà necessariamente attivarsi attraverso la richiesta di apposite varianti urbanistiche, ex art. 44 L.R. 36/1997, relative all’individuazione delle specifiche porzioni di AR-PA interessate, sulle quali dovrà, altresì, essere attivata la procedura di Valutazione Ambientale Strategica; in tal modo conferma l’intenzione di procedere alla frammentazione delle VAS che la disciplina comunitaria esplicitamente impone di evitare”;
  • la necessità di un approfondimento delle eventuali interferenze fra le previsioni della variante e le fasce di pertinenza autostradali, valutando se del caso scelte strategiche alternative qualora vi siano criticità evidenti, è motivata, tra l’altro, dal fatto che l’onere di realizzazione di interventi di tipo passivo sulle strutture edilizie per il conseguimento di valori di pressione acustica ai recettori entro i limiti normativi ricade sui titolari di concessione edilizia rilasciata all’interno delle fasce (art. 8 del DPR 142/2004), infatti all’interno della fascia di pertinenza i limiti che l’infrastruttura deve rispettare sono quelli di fascia e non quelli della zonizzazione acustica;
  • nel Rapporto Ambientale redatto per la Valutazione Ambientale Strategica e allegato alla Delibera sono state inserite, sotto forma di successivo errata corrige, le frasi “In fase di scoping sono emerse alcune criticità relativamente agli aspetti paesaggistici e, nello specifico, alla compatibilità della variante rispetto al regime IS-MA-CPA del PTCP” e “Si propone pertanto alla Regione di provvedere all’individuazione del regime di PTCP più idoneo con riguardo alla variante proposta.”; nel testo della Delibera si legge che ” il rispetto della normativa del PTCP della Regione Liguria – assetto insediativo – costituisce presupposto alla realizzazione dei nuovi interventi” e nelle Prescrizioni generali contenute nella scheda AR-PA 6 si prevede il “rispetto del vigente regime di PTCP, dei criteri insediativi, delle caratteristiche morfologiche del territorio e delle esigenze di presidio ambientale”; l’evidente contraddizioni tra i testi allegati e parti integranti della delibera non consente di appurare le reali intenzioni di politica urbanistica che muovono la proposta della Giunta;
  • che la durata dell’obbligo di effettivo uso agricolo dei terreni inseriti in AR-PA 6 è strettamente connessa alla vigenza della normativa urbanistica cui sono sottoposte le aree in cui tali terreni sono collocati.

SOTTOLINEATO CHE

  • il PUC vigente propone obiettivi coerenti con gli strumenti di SNSS/SRSS;
  • il PUC vigente è stato sottoposto a procedura di VAS come previsto dalle vigenti Direttive comunitarie;
  • il PUC vigente individua, anche cartograficamente le aree di cantierizzazione della proposta “Gronda autostradale” e pertanto la Delibera potrebbe e dovrebbe prevedere, anche cartograficamente, il rispetto di distanze di 30/60 m dalle aree di cantiere per l’individuazione degli “atterraggi” dei nuovi edifici; 
  • il PUC vigente contiene prescrizioni efficaci al fine di limitare il consumo di suolo e più specificamente l’incremento delle aree edificate a danno di quelle coltivabili nell’area di Vesima; sussiste invece evidente contraddizione tra quanto dichiarato dai rappresentanti della Giunta in sede di Conferenza dei servizi preventiva ed in sede di Commissione consiliare, volto a sostenere la possibilità di nuova edificazione come già sostenuta dal PUC vigente, e quanto scritto in Delibera: “Nel caso particolare dell’azienda agricola del richiedente, la grande estensione dei terreni aziendali, che costituisce un’eccezione nel contesto del territorio genovese, impedisce l’utilizzo concreto dell’Indice di Utilizzazione Insediativa, I.U.I., relativo alle funzioni residenziali, in quanto vige la limitazione, per ogni Imprenditore Agricolo Professionale, di realizzare edifici residenziali per non più di 200 mq di Superficie Agibile, articolata in una o, al massimo, due unità immobiliari“; tanto genera evidente confusione sulle reali intenzioni che la Giunta intende perseguire con la Delibera;
  • la qualifica di imprenditore agricolo professionale può essere acquisita non solo da un singolo ma anche da società di persone e capitale; l’indicazione di tale soggetto come autorizzato a richiedere nuova edificazione è connessa nel PUC vigente alla esigenza di individuare strumenti di verifica dell’uso agricolo anche attraverso le competenti strutture regionali che vigilano sull’albo degli imprenditori agricoli; la Delibera di variante non individua strumenti o strutture di verifica dell’effettivo uso agricolo del territorio.

RILEVATO INFINE CHE

  • la Delibera evidenzia un “indebolimento complessivo dei territori a vocazione agricola, avviato a partire dagli anni ’50 del secolo scorso, causato dalla contrazione del numero di addetti in agricoltura, dalla riduzione delle aziende e della superficie agricola totale, nonché nell’introduzione di nuove forme di affidamento dei terreni finalizzato alla coltivazione, tramite affitto o uso gratuito”, ma non fa mai cenno alla peculiarità del caso di Vesima e ai comportamenti imprenditoriali della proprietà, peraltro estesa e non frammentata;
  • nel corso della Commissione consigliare tenutasi per esaminare la delibera sono pervenute numerose testimonianze che hanno segnalato la scelta imprenditoriale della proprietà di non concedere in locazione, con contratti agrari, porzioni del territorio per cui esisteva una domanda effettiva di conduzione agricola, preferendo la stipula di contratti commerciali per residenza, anche ad equo canone;
  • la proprietà della quasi totalità delle aree che la delibera intende sottoporre a nuovo regime urbanistico era certamente nella condizione di attuare la strategia agricola più remunerativa per il territorio, ma ha preferito mantenere le aree per gran parte incolte; – l’abbandono delle aree agricole di Vesima appare conseguente all’assenza di corrette politiche di uso, salvaguardia e gestione del territorio da parte della proprietà;
  • la Delibera non conduce ad un certo uso agricolo delle aree che regima e non contiene strumenti certi di verifica, per contro certamente conduce ad aumentare il valore dell’estesa proprietà con la dotazione di nuove residenze, come attestato dalla valutazione di applicabilità del contributo straordinario di cui all’art 16 comma 4 lettera d-ter del DPR 380/2001 e s.m.i. ed al comma 6 dell’art 38 della L.R. 16/2008 e s.m.i.;
  • ad essere sostenuta non è la funzione agricola sul territorio bensì l’impresa edilizia e l’investimento immobiliare.

DENUNCIATO CHE

sulle criticità sopra indicate, i Consiglieri comunali hanno chiesto di ottenere maggiori chiarimenti ed in particolare la consegna della documentazione relativa ai pareri espressi dai vari enti nella fase preparatoria della VAS, senza ottenere sufficienti risposte e documentazione, come si può evincere dai verbali delle Commissioni consiliari;

CHIEDONO

Che sia sospesa la discussione e conseguentemente l’espressione di voto sulla DELIBERA PROPOSTA GIUNTA AL CONSIGLIO 0230 PROPOSTA N. 39 DEL 20/05/2021 ADOZIONE DI VARIANTE AL PUC, AI SENSI DELL’ART. 44 DELLA L.R. 36/1997, PER L’INTRODUZIONE DELLA DISCIPLINA “AR-PA-6” DELLE NORME DI CONFORMITÀ, DA APPLICARSI IN SPECIFICHE AREE COMPRESE NELL’AMBITO AR-PA, APPOSITAMENTE PERIMETRATE NELL’ASSETTO URBANISTICO, SITE IN LOCALITÀ VESIMA – MUNCIPIO VII – PONENTE e che:

  • siano fornite ai consiglieri documentazioni complete in merito alle criticità emerse in fase di VAS;
  • sia presentata una nuova Delibera conforme alle indicazioni e con gli obiettivi della direttiva comunitaria 2001/42 sulla VAS.

Questo il testo della richiesta di sospensiva del Movimento 5 Stelle.

PREMESSO CHE la succitata delibera non è ammissibile in quanto in contrasto ai principi ed alle norme del PUC;

CONSIDERATO CHE, non essendo la stessa ammissibile, abbiamo depositato una proposta alternativa di un Piano di Recupero Pubblico di Vesima, con il quale si intende chiedere al Comune di Genova di affrontare i fenomeni di abbandono, degrado ambientale, territoriale, fisico e demografico del territorio stesso, impiegando lo strumento del Piano Particolareggiato in attuazione del PUC vigente (in termini di Piano di Recupero del Paesaggio agrario e rurale di Vesima).

A questo fine proponiamo un Piano di Recupero di iniziativa pubblica per Vesima, in alternativa alla nuova edificazione residenziale sparsa prevista dalla variante 39/2021, in quanto la stessa è inammissibile in termini di cultura urbanistica del paesaggio e illegittima in palese contrasto con il PTCP (Piano Territoriale di Coordinamento Paesistico) della Regione Liguria, con il carico insediativo del PUC, con il relativo cambiamento delle destinazioni d’uso da agricolo a residenziale, con i corridoi ecologici e i vincoli paesaggistici, tutti elementi violati senza ritegno.

Alla variante edilizia di Vesima del Comune (che aggraverà ancora di più i fenomeni di squilibrio e degrado territoriale), contrapponiamo lo strumento attuativo del piano particolareggiato, i cui costi pubblici di intervento potranno essere coperti con i finanziamenti del PNRR o altri finanziamenti pubblici, quindi si tratta di un Piano di recupero del paesaggio agrario-rurale storico di Vesima.

Con tale strumento urbanistico pubblico il Comune di Genova (con il concorso anche di privati) può avviare un piano di intervento per la sicurezza dei nuclei e degli insediamenti agrari di Vesima, avendo la possibilità di poter usare appropriatamente l’esproprio per pubblica utilità, perché è assolutamente impossibile, irragionevole e irrealistico che il proprietario privato delle nuove residenze a Vesima, così come proposto nella delibera, sia in grado, con le proprie forze, o voglia, o possa fare qualsiasi operazione di risanamento ambientale, paesaggistico e di messa in sicurezza del territorio di Vesima, se non relativo a scopi personali.

Le operazioni di intervento che noi proponiamo saranno mirate a dotare i nuclei e le case agricole attive di tutte quelle operazioni di cui hanno bisogno: urbanizzazioni e attrezzature, servizi primari, sistemazioni idrogeologiche, verde produttivo, risanamento ambientale, restauro delle preesistenze storiche e del paesaggio storico (nuclei agricoli esistenti e i ruderi annessi).

Lo scopo è quello di creare un nuovo ripopolamento agrario, valorizzazione del relativo paesaggio storico rurale di Vesima.

CONSIDERATO ALTRESI’ CHE tale proposta alternativa è coerente con le osservazioni generali e particolari della Soprintendenza nel metodo e nella forma come da allegato.

TENUTO CONTO CHE la nostra richiesta di sopralluogo aveva lo scopo di analizzare i contenuti della delibera ma anche di approfondire la fattibilità della nostra alternativa del piano di recupero di Vesima.

I sottoscritti consiglieri CHIEDONO che sia sospesa la discussione e conseguentemente l’espressione di voto sulla delibera, avviando un confronto tramite Commissioni dove ci sia la possibilità di illustrare la nostra proposta alternativa di un piano di recupero per Vesima in coerenza con i principi fondativi del PUC.

Sono intervenuti nella discussione Stefano Bernini (Partito Democratico), Stefano Giordano (Movimento 5 Stelle), Gianni Crivello (Lista Crivello), Cristina Lodi (Partito Democratico) e Mario Baroni (Cambiamo).

Le richieste di sospensiva, votate congiuntamente, sono respinte con 22 contrari (Lega Salvini Premier, Fratelli d’Italia, Vince Genova, Cambiamo, Forza Italia) e 16 favorevoli (Pd, Movimento 5 Stelle, Italia Viva, Lista Crivello e Ubaldo Santi del Gruppo Misto).

Sulla delibera sono stati presentati, discussi e votati 246 emendamenti: 238 presentati dal gruppo consiliare Pd,7 dalla Lista Crivello e 1 dal gruppo consiliare Lega Salvini Premier e 37 ordini del giorno: 3 presentati dal gruppo consiliare FI, 1 dal M5S, 13 dalla Lista Crivello e 20 dal Pd.


Prima della votazione ha preso la parola il sindaco Marco Bucci e nel suo intervento ha ribadito l’importanza dell’approvazione della delibera definendo il progetto “un’ottima rigenerazione urbana di quella parte di città, in quanto prevede che sia portata, sulla collina di Vesima, acqua, luce, gas, Internet, protezione idrogeologica e strade: tutte cose che attualmente non ci sono”. 

Inoltre ha risposto alle accuse, mosse dalla minoranza in consiglio, di cementificazione della collina sottolineando che “su una superficie di 150 ettari – pari a un milione e mezzo di metri quadri – ci sono 650 mila metri quadri sotto tutela (sono classificati dal PUC in AR-PA ‘Ambiti di riqualificazione produzione agricola’ interessati dalla Variante): su questi verranno costruiti, tra quello che già c’è e quello che sarà edificato ex novo, circa 13 mila metri quadrati, pari a un metro quadrato edificato ogni 52 metri quadri, dato che sono villette a due piani. Se li mettessimo su un solo piano sarebbe un metro quadrato edificato ogni circa 100 metri quadrati: se questo per voi è una colata di cemento vi invito a guardarvi intorno, questo è niente rispetto alla situazione di Genova e di tutte le aree attorno a Genova e anche della Liguria. Invito solo a guardare i numeri, prima di parlare di cementificazione.

Abbiamo una visione di città che stiamo mettendo in pratica giorno dopo giorno: vogliamo che sia in grado di essere sempre più ecosostenibile e lo stiamo facendo con tutti i progetti che abbiamo messo in campo. Quindi nei prossimi cinque anni Genova sarà completamente ecosostenibile per quanto riguarda il porto e nei prossimi dieci anni per tutta la città. Di questo siamo orgogliosi e credo che nessuno possa dire che non siamo la Città Metropolitana d’Italia che sta andando più veloce sull’ecosostenibilità”.

Riportiamo sotto le rispettive posizioni e quella di Legambiente

L’assessore Simonetta Cenci

Recupero dell’antico paesaggio agricolo con il ripristino di aree e terrazzamenti degradati, messa in sicurezza del territorio, recupero e ricostruzione di edifici che oggi si presentano come strutture rurali diroccate e abbandonate. È quanto prevede il progetto La Vesima su cui è stata adottata una variante al Puc per l’omonima località, in discussione in consiglio comunale.

La situazione odierna. Su 150 ettari (mq 1.500.000) di proprietà dell’Azienda agricola proponente, 65 ettari (mq 650.000) sono classificati dal PUC in AR-PA ‘Ambiti di riqualificazione produzione agricola’ interessati dalla Variante.

Il patrimonio edilizio esistente nell’intero ambito territoriale in proprietà La Vesima è rappresentato da:

−  cascine ed edifici esistenti per una superficie complessiva di circa 6.000 mq

− cascine ed edifici “diruti” (riconoscibili da tracce e documentazione certa) per una superficie di circa 2.200 mq, compresa la ex Filanda.

La variante. Riguarda le aree dell’ambito La Vesima ricadenti nel regime del PUC denominato AR-PA ‘Ambiti di riqualificazione produzione agricola’.

Oggi nelle aree classificate AR-PA è possibile costruire unicamente residenze destinate a imprenditori agricoli professionali con il limite di 200 mq a prescindere dalla dimensione del lotto.

«La variante richiesta modifica il PUC vigente unicamente su questo aspetto – spiega l’assessore all’Urbanistica Simonetta Cenci – permettendo la possibilità di realizzare una quota di “residenza libera”, cioè non destinata necessariamente a imprenditori agricoli professionali, convenzionata. La convenzione stipulata con la Civica Amministrazione ha la finalità di garantire la conservazione, valorizzazione e rivitalizzazione delle attività agricole e le funzioni di presidio del territorio. Inoltre, la quota di residenza libera convenzionata non potrà superare nel tempo complessivi 6.500 mq circa su 65 ettari (quindi 650.000 mq totale, con indice di fabbricabilità di 0,01 mq/mq) in totale, contro gli attuali 8.200 di ruderi o poco più. Pertanto invece che cementificazione, come sentito da qualche banco della minoranza, sarebbe più appropriato definire il progetto come esempio di costruire sul costruito e di rigenerazione del territorio».

M5S

“La variante urbanistica con cui si vuole dare il via, nella nostra città, alla più grande colata di cemento in collina degli ultimi 30 anni con quasi 10.000 mq di cementificazione un’area agricola, di cui circa 6.000 di nuove residenze e circa 4.000 con il 20% di volumetria in più del restauro dell’esistente, è inammissibile perché in contrasto ai principi e alle norme del PUC”.

“Non solo: su quella stessa delibera si adombrano sospetti di chiara speculazione edilizia che ruotano peraltro intorno alla figura di un personaggio non esattamente di specchiata reputazione. Prima di palesare il nostro voto su questa sciagurata delibera, vorremmo porci una domanda, ovvero: qual è il rapporto tra la Giunta del sindaco Bucci e questo signore, che le cronache cittadine ben conoscono? Ricordiamo infatti che fu condannato, con sentenza definitiva nel 2002, a quattro anni di reclusione per concorso in concussione per i lavori legati alle celebrazioni colombiane del 1992 a Genova”.

[Il M5S avanza poi anche dubbi su possibili conflitti di interesse a Tursi, non solo da parte della politica n. d. r.]

“Il voto del gruppo del M5S sarà dunque contrario, perché la delibera porta con sé rapporti poco chiari che andrebbero approfonditi, perché siamo contro il cemento, perché siamo per la difesa del territorio da nuove speculazioni miopi e perché crediamo che quella parte di Vesima vada preservato e realmente recuperato”.

“Ecco perché – aggiunge il consigliere comunale Stefano Giordano – abbiamo depositato una proposta alternativa di un piano di recupero pubblico di Vesima, che tuttavia questa maggioranza ha deciso di respingere. Con questo strumento, il Comune avrebbe potuto avviare un piano di intervento per la sicurezza dei nuclei e degli insediamenti agrari, avendo la possibilità di poter usare in modo appropriato l’esproprio per pubblica utilità, perché è impossibile, irragionevole e irrealistico che il proprietario privato delle nuove residenze a Vesima, così come proposto nella delibera, sia in grado, con le proprie forze, o voglia, o possa fare qualsiasi operazione di risanamento ambientale, paesaggistico e di messa in sicurezza del territorio di Vesima, se non relativo a scopi personali”.

Pd

Nei giorni scorsi il capogruppo Pd Alessandro Terrile, al termine della commissione specifica, aveva denunciato:

In commissione consiliare sulla variante di Vesima ieri abbiamo ascoltato i giudizi fortemente critici della Soprintendenza, che ha sottolineato come i nuovi volumi autorizzati rischiano di alterare le peculiarità paesaggistiche e ambientali della collina del Ponente. Da più parti si è sollevata la richiesta di condurre un sopralluogo, per meglio comprendere le conseguenze della variante, che consentirà di edificare circa 10.000 mq di nuove residenze. Il centrodestra ha respinto la richiesta di sopralluogo, e ha licenziato la pratica che andrà in Consiglio Comunale già il prossimo martedì. Bisogna cementificare, e bisogna fare presto.

Legambiente

È stata approvata ieri durante il Consiglio comunale, la variante al PUC che consentirà  l’edificazione a Vesima di nuove costruzioni residenziali in terreni sino ad oggi destinati ad uso agricolo.

La variante era già stata contestata da comitati cittadini che denunciavano l’ennesima speculazione edilizia a danno del territorio del ponente genovese.

«L’approvazione della variante al PUC da parte del Consiglio comunale, nonostante le contestazioni dei comitati di cittadini del ponente genovese, rappresenta una sconfitta per tutta la città» hanno dichiarato rappresentanti del Comitato per la Salvaguardia del Territorio La Vesima e Legambiente Liguria Onlus.

«La prospettiva di nuove edificazioni nelle ultime aree agricole rimaste, a partire da Vesima, nonostante le perplessità dei tecnici della Città Metropolitana di Genova e della Regione Liguria, il costante decremento della popolazione e la carenza di suolo fertile lungo il territorio costiero può solo incontrare la nostra totale disapprovazione».

Per tali motivi il Comitato cittadino, fa sapere, valuterà quali ulteriori azioni intraprendere insieme alle forze civiche che si oppongono a queste logiche speculative.

Nelle scorse settimane il Comitato ha lanciato una petizione online https://www.change.org/genovavesima (che in una decina di giorni ha raggiunto duemila firme) per bloccare la variante al PUC e chiedere al Comune di realizzare i servizi minimi previsti dalla legge (acqua potabile, rete fognaria, rete del gas, mezzi pubblici).

Legambiente Liguria ricorda che l’UE e le Nazioni Unite chiedono di azzerare il consumo di suolo netto entro il 2050, di allinearlo alla crescita demografica e di non aumentare il degrado del territorio entro il 2030.

In copertina: l’area interessata dalla variante pubblicata su Fb da Alessandro Terrile

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