Cronaca 

Cavi crollati, la proprietà è ancora un giallo. La Procura apre un fascicolo

Ieri tre feriti (per fortuna lievi) e un quarto infortunato che ha rifiutato le cure più almeno cinquanta mezzi danneggiati dalla caduta. L'”equivoco sopraelevata”: il crollo dei cavi non è legato in alcun modo alla strada a cui i cavi erano ancorati. A cedere, probabilmente a causa del vento, è stato semplicemente l'”aggancio” e la responsabilità è del proprietario dei cavi stessi che si dovrà fare carico di tutti i danni

I cavi sono stati posti sotto sequestro. Alla fine, sono ceduti per quasi un chilometro. Il sostituto procuratore Giancarlo Vona ha aperto un fascicolo mentre la polizia locale indaga sulla proprietà (e quindi sulla responsabilità) dei cavi stessi, non i soli agganciati alla sopraelevata. Ieri si sono escluse una dopo l’altra le responsabilità del Comune (non sono cavi dell’illuminazione pubblica), di E-distribuzione e di Telecom. Una delle poche cose certe è che si tratta non di cavi di tensione, ma di cavi dati.

Ieri sui social si è scatenata la gara a collegare il crollo dei cavi al documento di Aspi in cui l’azienda concessionaria di autostrade scrive che la sostituzione della strada Aldo Moro, inaugurata nell’agosto 1965, «si impone nel breve-medio termine anche per obsolescenza materiale e statica» e anche c«le diverse campagne di manutenzione hanno evidenziato un avanzato stato di degrado delle strutture in particolare di quelle metalliche dovuto alle azioni erosive interne delle correnti galvaniche nonché ai fenomeni di condensa che si producono nella trave, il tutto in presenza di atmosfera salmastra».

La circostanza era stata vigorosamente smentita dall’assessore alle Manutenzioni del Comune Pietro Piciocchi che ha sottolineato come la strada non abbia, invece, problemi strutturali e sia oggetto di continue indagini e manutenzioni. Tursi spende tra i 600 mila e il milione di euro l’anno per la manutenzione del calcestruzzo e a breve partirà la gara per la manutenzione dei frontalini. Piciocchi già ieri sottolineava come la caduta dei cavi non sia da mettere in alcun modo in relazione con la sopraelevata perché non è dipenso dalla struttura, ma dal cedimento degli ancoraggi.

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