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I lavoratori ex Ilva occupano di nuovo la Guido Rossa: «Governo servo complice di Mittal»

È uno degli slogan degli striscioni del secondo giorno di occupazione della strada, già annunciata ieri. Inevitabili le conseguenze al traffico. È presente anche un presidio ai varchi. I lavoratori anche questa mattina si sono riuniti in assemblea davanti ai cancelli e hanno confermato la lotta dura contro la cassa integrazione per tutto il personale dell’azienda della sede genovese: 900 persone. I sindacati di categoria, Fiom, Fim e Uilm, hanno formalizzato ad Arcelor Mittal il rifiuto della cassa integrazione, chiedendone la sospensione.

Domani, in occasione della festa del santo patrono della città, San Giovanni Battista, i dipendenti dell’azienda torneranno in fabbrica a lavorare. Ma venerdì torneranno in strada, probabilmente per un corteo verso la Prefettura, col preciso intento di «smascherare servi e complici». L’annuncio del ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Andrea Orlando, che ha assicurato la sua presenza a Genova, nello stabilimento, lunedì, non basta a far scemare la rabbia dei lavoratori. Sono pronti a manifestare «con gli elmetti in testa» per «difendere la siderurgia». E «Chi non se la sente resti indietro» ha detto Armando Palombo, a capo della Rsu dell’ex Ilva.

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