Porto 

Porto, terminalisti contro AdSP per Culmv. I sindacati: «Confindustria rompe la pace sociale»

Il Pd: «Sorpresi e preoccupati per il rischio che venga meno il punto di equilibrio faticosamente raggiunto negli scorsi mesi grazie al ruolo di mediazione di Autorità di Sistema»

Una lettera firmata da tutti i terminalisti del Porto di Genova, ma non ufficializzata. Fatta avere a un quotidiano, “Il Secolo XIX”. Una lettera in cui non tutti i terminalisti sarebbero completamente d’accordo nonostante l’abbiano firmata). In quella missiva i terminalisti accusano l’Autorità portuale di non rispettare la legge per quanto riguarda la gestione della “questione Culmv”. I terminalisti accusano l’AdSP di violare le norme per quanto riguarda la richiesta di integrazioni tariffarie. Questo, secondo gli stessi terminalisti, avrebbe causato «il pregiudizio sofferto dalle imprese dal 2013 alla data odierna» e sarebbe poi responsabile di «violazione del diritto dell’Unione europea». Per questo, le imprese sono pronte a chiedere 8 milioni di euro di danno, a ristoro della somma pagata dai terminalisti per anni per rimettere in sesto i conti della Culmv. La colpa dell’AdSP sarebbe, secondo i terminalisti, quella di non aver vigilato sul piano di risanamento.

Dura la risposta di Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti Uil. Per martedì 23 febbraio è previsto l’attivo unitario dei delegati del porto.
«I terminalisti stanno mettendo in discussione l’organizzazione del lavoro nel porto di Genova, che in tempi pre pandemia ha permesso di ottenere risultati record per lo scalo genovese, oltre che tenere l’operatività ad alti livelli con grande senso di responsabilità e sacrificio di tutti lavoratori portuali – dicono i sindacati -. Filt Cgil Fit Cisl e Uiltrasporti Uil sono venute a conoscenza, prima dagli organi di stampa, e da una lettera firmata da tutti i terminalisti aderenti a Confindustria, contenente attacchi pesanti, che gli stessi operatori mettono in discussione molti atti e accordi che in questi anni sono stati frutto anche di percorsi sindacali e di sacrificio da parte di tutti i lavoratori. Le organizzazioni sindacali preoccupate per questa posizione dei terminalisti e per il comportamento adottato nei confronti dei propri dipendenti, rendendo il luogo di lavoro difficile, hanno deciso di convocare per martedì in tarda mattina l’attivo unitario dei delegati del porto di Genova per prendere una decisione sulle iniziative più opportune da intraprendere». 
«Inoltre le organizzazioni sindacali chiederanno al prefetto di Genova un incontro alla presenza di tutte le istituzioni genovesi affinché intervengano per impedire che Confindustria rompa la pace sociale – dicono Enrico Ascheri e Enrico Poggi (Filt Cgil), Mauro Scognamillo e Massimo Rossi (Fit Cisl) e Roberto Gulli e Duilio Falvo (Uiltrasporti) -. Visto le gravi accuse fatte direttamente all’a.d.s.p. mar Ligure occidentale,  al suo presidente nonché ai suoi predecessori, ed indirettamente anche ai membri del vecchio comitato portuale e delle commissioni consultive, le scriventi hanno dato mandato ai propri legale di verificare la possibilità di azioni Legali nei ci fronti degli autori della lettera».

Critiche anche dal Pd: <Siamo sorpresi della presa di posizione dei terminalisti aderenti a Confindustria, ed esprimiamo preoccupazione per il rischio che venga meno il punto di equilibrio faticosamente raggiunto negli scorsi mesi grazie al ruolo di mediazione di Autorità di Sistema – recita una nota congiunta dei gruppi comunale e regionale e delle segreterie di Genova e Liguria -. Il porto di Genova ha già vissuto in passato la stagione del conflitto, in cui a pagare i problemi di efficienza e competitività venivano chiamati solo i lavoratori. La crisi si supera solo se non si colpisce il lavoro ma se le parti sociali agiscono insieme per sostenere il sistema produttivo. Nell’esprimere vicinanza e sostegno alla Compagnia unica e ai lavoratori di tutto il comparto, auspichiamo che nessuno voglia abbandonare il metodo della concertazione per il bene del porto e a città».

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