diritti e sociale Oggi a Genova 

Lalla a Bucci sui manifesti ProVita: “Messaggio bugiardo. Vanno rimossi”

Dopo il ricorso formale presentato da Aied, Udi e Rete di Donne per la politica, il Difensore civico e Garante del diritto alla salute ha scritto al sindaco di Genova rilevando la non veridicità del messaggio contenuto nel poster affisso in alcune strade del capoluogo

Questa mattina il Difensore civico della Regione Liguria Francesco Lalla, in qualità di Garante del diritto alla salute, ha inviato una comunicazione al sindaco di Genova Marco Bucci in cui lo invita ad esaminare nuovamente la legittimità del manifesto dell’Associazione Pro Vita &Famiglia, che è stato affisso nel mese di dicembre  in alcune vie del capoluogo.

Le associazioni Aied, Rete di donne per la politica-Odv e Udi hanno presentato ricorso formale, scritto dall’avvocata Elena Fiorini, al Garante, dopo che il primo cittadino aveva rigettato la richiesta di far rimuovere il manifesto invocando l’articolo 21 della Costituzione che tutela la libertà di pensiero e di espressione.

«Il manifesto fornisce notizie non vere, circa la nocività della pillola Ru486, in quanto l’Agenzia del Farmaco, dopo le necessarie verifiche, – spiega il Garante –  ne ha autorizzato la somministrazione che, attualmente, avviene  anche nelle strutture ambulatoriali pubbliche e, dunque, quel messaggio può ingenerare immotivati timori nelle donne che assumono la pillola Ru486». E, aggiungiamo noi, nelle persone che la assumono per questioni terapeutiche che nulla hanno a che fare con l’interruzione di gravidanza.

Nella lettera inviata al sindaco Marco Bucci, il Difensore ricorda che lo stesso manifesto è stato già ritirato in altri Comuni italiani.

Riteniamo di pubblico interesse il testo integrale del ricorso accolto da Lalla, preparato dall’avvocata Elena Fiorini e firmato da Mercedes Bo di Aied, Rita Falaschi di Rete di Donne per la Politica e Teresa Bruneri di Udi

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