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Covid, stretta dei governi europei. Tursi autorizza banchetti e promuove uscite scolastiche

L’assessore a Grandi eventi e Commercio del Comune Paola Bordilli ha deciso che piazzerà 30 ambulanti con i loro banchi in giro per la città. Inoltre ieri lo stesso assessore ha organizzato l’addobbo dell’albero di Natale nel cortile di Palazzo Tursi da parte di alcuni bambini della scuola elementare Giano Grillo. Voi, cosa ne pensate?

Cosa succede a Genova mentre la Germania, la Gran Bretagna e l’Olanda, per timore di una terza ondata di contagi Covid, di altre migliaia di morti, di dover fermare completamente e a lungo l’intera economia impongono misure anti contagio strettissime e mentre il Governo italiano si prepara anche lui a un’ulteriore stretta per evitare o almeno ammortizzare la terza ondata di una pandemia che in Italia ha causato già oltre 65 mila morti (almeno 5 mila in più degli abitanti della città di Savona) e in Liguria 2.674 morti (più o meno quanto tutti gli abitanti di Mele)?

Succede che l’assessorato a Commercio e Grandi eventi del Comune autorizza una trentina di bancarelle in città e organizza l’uscita di una classe di una scuola elementare per l’addobbo dell’albero di Natale nell’atrio di Tursi. Ma il decreto contro la diffusione del contagio Covid non vieta espressamente le iniziative commerciali ambulanti non ordinarie? Lo stesso decreto non vieta le uscite scolastiche? Non abbiamo la risposta in tasca, ci limitiamo a leggere insieme a voi il Decreto del Governo del 3 dicembre scorso, in corso di validità.

Il ministro della Salute Roberto Speranza, in merito alla nuova stretta in preparazione da parte del Governo dichiara: <La mia opinione è chiara: le nuove misure ci possono aiutare soprattutto nelle settimane delle vacanze di Natale ad evitare una terza ondata, una nuova recrudescenza (del virus n. d. r.)>. E, a proposito dei dati di ieri che riportano 12.030 nuovi casi in Italia (223 in Liguria) e 491 morti in Italia (17 in Liguria) il Ministro ha dichiarato: <Sono numeri ancora molto significativi. È vero che nelle ultime settimane c’è stata una lieve flessione, dovuta alle misure adottate. Però la battaglia non è assolutamente vinta e ci vuole ancora tantissima cautela. Ci vuol poco a tornare indietro e a vanificare gli sforzi fatti nelle ultime settimane>.

Lo stesso presidente dell’Ordine dei medici di Genova e Liguria, Alessandro Bonsignore ha già lanciato l’allarme a proposito dell’estrema pericolosità della terza ondata di contagio, prevista per metà gennaio. Sotto: l’articolo con le dichiarazioni di Bonsignore.

La Regione e lo stesso Comune, ad esempio, con grande ragionevolezza e nel rispetto delle normative non hanno organizzato alcun evento, lo scorso 8 dicembre, per l’accensione delle splendide luminarie che quest’anno fanno bellissima piazza De Ferrari.


Secondo quanto riportato sul sito del Governo, per prevenire la diffusione del contagio, tutte le manifestazioni locali a base commerciale o di natura fieristica che vengono organizzate al di fuori delle attività consuete in spazi dedicati e con caratteristiche di mercato sono assimilabili alle fiere e dunque non si possono svolgere.
Non c’è alcuna differenziazione a partire dal “colore” della regione: i mercatini di Natale saranno vietati in tutte le aree del paese, siano esse gialle, arancioni o rosse.
L’escamotage di separare le bancarelle, che costituiscono comunque iniziativa commerciale straordinaria, basterà a evitare che l’iniziativa venga assimilata a quelle espressamente vietate?

La normativa

Ecco alcuni stralci dall’articolo 1 del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 3 dicembre 2020: “Misure urgenti di contenimento del contagio sull’intero territorio nazionale”

Anche le schede tecniche contenute nel decreto, che stabiliscono le regole parlano di soli eventi ordinari (quelli che di tengono tutto l’anno), e quindi escludono le iniziative straordinarie.

La Faq dal sito del Governo


Le uscite didattiche

Questo il contenuto dell’articolo del Decreto 3 dicembre che sospende le uscite didattiche su tutto il territorio nazionale.

Questo il comunicato del Comune riportato sia in screenshot dalla mail di Tursi sia come testo

A PALAZZO TURSI L’ALBERO NATALIZIO DI URBAN ART DONATO AL COMUNE DALL’ASSOCIAZIONE GENERAZIONE ABILE
Le decorazioni sono state realizzate e allestite dai bambini della scuola elementare Giano Grillo
[…] Ad occuparsi delle decorazioni e dell’addobbo sono stati i bambini della scuola elementare Giano Grillo utilizzando 120 palline realizzate con materiale di scarto e lavorate a mano con l’aiuto dei loro insegnanti.  
Alla presentazione di questo pomeriggio (ieri per chi legge) erano presenti l’assessore al commercio, artigianato, grandi eventi e centro storico Paola Bordilli e l’ideatrice Paola Gambale. Il progetto è sostenuto dalla Direzione Sviluppo del Commercio del Comune di Genova nell’ambito della promozione di azioni di arricchimento e di innovazione per il territorio. 


Sotto: il comunicato che ci è stato inviato.

L’iniziativa è configurabile come uscita didattica o comunque un’uscita scolastica di gruppo? E, se così non è, cosa è?

Sotto: le foto inviate dallo stesso Comune (noi abbiamo coperto i visi dei bambini come ci sembrava doveroso fare)

Non siamo certo noi a poter giudicare la legittimità delle iniziative dell’assessore Bordilli. Abbiamo semplicemente voluto scorrere la normativa e leggerla insieme ai lettori. Ci piacerebbe che ci dicessero cosa ne pensano nei commenti sui social.

Qui potete scaricare il testo del decreto di cui sopra abbiamo riportato alcuni stralci.

Abbiamo chiesto alle 10:40 di stamattina un commento all’assessore Bordilli, che per ora non ci ha ancora risposto. Ci impegnamo ad aggiungerlo nel caso ci pervenisse o a dare conto di un’eventuale mancata risposta.


Aggiornamento: alle 15 abbiamo ricevuto la risposta dell’assessore Bordilli di cui diamo conto.

Sulla scuola: <I singoli bambini di diverse classi della scuola elementare Giano Grillo hanno partecipato all’addobbo accompagnati ognuno da un proprio genitore. Non è stata una uscita didattica da parte della scuola>.


Secondo la direttrice didattica della scuola Giano Grillo, Michela Casareto, che risponde alla domanda che ci eravamo posti, la scuola sarebbe estranea all’iniziativa di addobbo dell’albero avvenuta ieri pomeriggio. La direttrice chiede che si scriva: <Una decina di bambini del centro città (il nome della scuola, Giano Grillo, come scritto sopra, è citato nel comunicato del Comune in neretto e in almeno 4 testate giornalistiche – Secolo XIX, Telenord, GenovaToday, Genova24 oltre che sul sito dello stesso Comune, con tanto di video e anche in quello viene citato il nome della scuola n. d. r.), di diversa età, singolarmente accompagnati dai propri genitori, si sono recati all’atrio per apporre le palline realizzate con materiali riciclati, rispettando le note norme di distanziamento e con la mascherina correttamente indossata>. Nel nostro articolo non abbiamo fatto cenno alcuno a eventuale mancato uso di Dpi né al distanziamento: non c’eravamo, non sappiamo come sia andata, non avremmo quindi potuto scrivere niente a quel proposito. Considerato che la Scuola si chiama fuori dall’iniziativa, ci chiediamo come la direttrice Casareto possa testimoniare quanto scrive nella sua mail (che conserviamo) circa il rispetto dell’uso dei dpi e delle norme di distanziamento e anche per quale motivo abbia ritenuto di precisarlo visto che il tema non era stato da noi nemmeno sfiorato.
Non abbiamo motivo di dubitare di quanto dice la direttrice a proposito del fatto che non sia stata organizzata alcuna uscita didattica dalla Scuola. Resta il fatto che qualcuno, in Comune, si deve ben essere messo d’accordo (con i genitori? Direttamente? Famiglia per famiglia? Contattate in che modo?) perché alcuni bambini che frequentano la Giano Grillo partecipassero all’iniziativa di ieri pomeriggio, come è avvenuto secondo il comunicato del Comune e come comprovano non solo le foto che ci sono state inviate, ma lo stesso video sul sito dell’amministrazione.

Qui il link con video dal sito del Comune

Ad ogni buon conto, avendo ricusato la direzione didattica della Giano Grillo ogni coinvolgimento nell’organizzazione della manifestazione, l’unico organizzatore responsabile (di un evento che ha coinvolto una decina di bambini in piena pandemia, in un momento in cui questi non possono nemmeno vedersi in un campetto da calcio per tirare due calci al pallone e con la scuola non possono programmare uscite comuni per gite o attività didattiche) rimane palesemente solo l’assessorato ai Grandi Eventi e al Commercio del Comune. E non si capisce, tra l’altro, con quale delega assessorile, visto che l’albero di Tursi non è né grande evento, né commercio né centro storico (le tre deleghe dell’assessore) e che Bordilli non è assessore alla scuola. Non sono un mistero per nessuno, a Tursi, i malumori di alcuni suoi colleghi per le frequenti ingerenze nelle loro materie.


Sulle bancarelle: <Sono postazioni singole di occupazione suolo sparse in diversi punti cittadini in osservanza di quanto stabilito nel Dpcm citato – dice Bordilli -. Non è assolutamente un mercato, non essendo riconducibile a qualsivoglia tipologia (in realtà il dpcm non parla di “mercati” ma di <sagre, fiere e analoghi eventi commerciali> non abituali tutto l’anno n. d. r.). Tale decisione, presa di concerto con le associazioni di categoria, di dare degli spazi, sparsi appunto per alcune vie della città, ad alcuni operatori che negli anni scorsi animavano i mercati del periodo natalizio è dettata dalla volontà di salvaguardare soprattutto quegli ambulanti genovesi che non hanno posti fissi in altri mercati o negozi e che non partecipano ad altre fiere e pertanto sono rimasti completamente senza lavoro>.

Sono, purtroppo, molti i “lavoratori senza lavoro”. Persone che lo hanno perso, persone che non lo trovano, ex dipendenti, ex precari, ex piccoli imprenditori, imprenditori che non possono proprio lavorare per le regole di prevenzione. Se non si fermerà il contagio, anche evitando fughe in avanti per pochi come già è successo quest’estate per le discoteche, la loro possibilità di ricominciare a lavorare sarà sempre più distante e compromessa. E più in là si va col tempo più sarà difficile risalire.
Tanti anche gli ambulanti che hanno dovuto rinunciare ai mercatini di Natale per le norme statali. Tra i venditori infuriano le polemiche per il fatto che solo ad alcuni tra i tanti “senza lavoro” sia stato permesso di piazzare i loro banchi.

Peraltro, in piazza della Vittoria ci sono, nella zona dei “Vulcani”, 4 o 5 bancarelle, non appiccicate, ma comunque piuttosto vicine tra loro, tanto da rappresentare una “calamita” per i consumatori alle prese con lo shopping natalizio. Sorveglieremo con attenzione, nei prossimi giorni, che non se ne creino. Se ne doveste vedere, scattate una foto e inviatecela.

In copertina: foto di repertorio. Sopra: foto di questo pomeriggio.

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