Bufale contro le regole: né gelato né sigaretta. I sanzionati non avevano mascherina
Falchi contrari al rispetto delle regole che contribuiscono a frenare la corsa del virus, negazionisti, i soliti branchi di lapidatori di Polizia locale e Forze dell’ordine, ma anche persone che creano chat a catena per aggregare consensi e per fare passare pseudo informazioni e persino video porno. I loro messaggi girano striscianti per le chat di Whatsapp. Ma sono bufale e, come certe false informazioni sui social, puntano a togliere autorevolezza ai controlli e purtroppo contribuiscono anche a togliere forza anche agli appelli delle autorità che chiedono di rispettare le regole per evitare malati e morti mentre il nostro sistema sanitario è ridotto allo stremo con i pronto soccorso presi d’assalto. Ed è facile verificare che in coda non ci siano solo codici verdi
In questo momento, mentre scriviamo (le 16:55 del 12 novembre), ad esempio ci sono in visita o in attesa negli ospedali 29 codici rossi (in pericolo di vita) e 93 codici gialli (di media gravità). I codici verdi sono solo 34 codici verdi e i codici verdi possono essere anche lussazioni, distorsioni e arti rotti. Non proprio una bazzecola.

Detto questo, abbiamo cercato di fare chiarezza sull’ennesimo caso di “falso scandalo sanzioni”: stavolta riguarderebbe una donna che sarebbe stata sanzionata “perché stava fumando”. Deve aver lei stessa messo in giro la strisciata della sanzione della polizia locale perché noi l’abbiamo ricevuta su una chat. Nella sanzione non c’è scritto che stava fumando, ma che stava su una panchina con la mascherina abbassata, comportamento vietato dal decreto del Presidente del Consiglio dei ministri e sanzionato con 400 euro di multa.

Però la notizia è una bufala. Abbiamo chiesto informazioni direttamente alla Polizia locale.
Ieri il Primo distretto di Polizia locale ha messo in campo una squadra di agenti, parte in divisa e parte in borghese, con il compito specifico di controllare in centro città il rispetto delle regole che puntano a frenare l’epidemia. Oltre alle sanzioni per l’inosservanza al codice della strada e a leggi e regolamenti differenti, solo in quella zona sono state elevate 30 sanzioni per il mancato rispetto delle regole contro il contagio.
Nello specifico, la persona è stata sanzionata non perché fumasse (secondo gli agenti, coordinati da un funzionario, non fumava né prima né durante il controllo) ma perché la persona stava seduta su una panchina, a meno di un metro da un’altra persona non convivente, con la mascherina calata sul mento. Come, peraltro, sta scritto nella sanzione.
Nei giorni scorsi era girata la notizia di una persona sanzionata perché mangiava il gelato, ma non è mai stata comminata una sanzione con quella motivazione. Il motivo delle sanzioni, invece, è sempre lo stesso: persone che non rispettano le regole e tengono la mascherina abbassata a meno di un metro da altre persone.
Oggi la falsa notizia è rimbalzata su molte chat WhatsApp, una clone dell’altra. Noi abbiamo provato a rintuzzare la bufala mandata in giro.
Ovviamente siamo stati buttati fuori dalla chat: chi contraddice e sbugiarda la bufala è sgradito. La persona con cui abbiamo interloquito scrive su più chat WhatsApp, promuovendole a catena, sui più disparati temi: viabilità, Covid, annunci, video e immagini porno. Perché creare una tale rete sulla messaggeria e buttare lì notizie false per “aizzare la folla”?
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