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Spi e Cgil: «L’ordinanza chiude le associazioni che hanno aiutato gli anziani durante il lockdown»

<Abbiamo in molti casi sopperito al servizio pubblico aiutando la parte più debole della popolazione nei servizi essenziali, come la spesa a domicilio, la consegna di medicinali, l’ascolto telefonico e molti altri servizi a favore della popolazione più fragile>

In ottemperanza al DPCM del 18 ottobre 2020 per il contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da Covid-19, la Giunta Regionale ha emesso l’Ordinanza 72/2020 che prevede da oggi la chiusura dei centri culturali, sociali e ludico ricreativi, consentendo esclusivamente i servizi di bar e ristorazione – dicono a Cgil Genova e Liguria e Spi Cgil Genova e Liguria -. Al Ppresidente Toti chiediamo di modificare l’ordinanza, come avvenuto con la precedente, rimuovendo le limitazioni introdotte e consentendo l’attività sociale dei circoli. Cgil Genova e Liguria, insieme al Sindacato Pensionati di Genova e Liguria sottolineano come le suddette realtà, nella fase precedente e nel periodo di lockdown, abbiano in molti casi sopperito al servizio pubblico aiutando la parte più debole della popolazione nei servizi essenziali, come la spesa a domicilio, la consegna di medicinali, l’ascolto telefonico e molti altri servizi a favore della popolazione più fragile. L’Auser è tra le associazioni che hanno collaborato con le Istituzioni e che ha avuto molti riconoscimenti pubblici per l’attività di supporto alla popolazione anziana. In questa nuova fase, dove si chiede alle persone soprattutto ai più deboli, di rimanere a casa, è fondamentale l’aiuto che questi centri forniscono alla popolazione e il contributo che danno a limitare gli spostamenti e quindi all’espandersi del contagio>.

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