Giornate d’autunno Fai, alla scoperta di Carignano
Insieme ai volontari del Fondo Ambiente Italiano a Genova saranno infatti visitabili la Basilica di Santa Maria Assunta di Carignano (sabato 17 ottobre dalle 10 alle 17 – ultimo ingresso ore 16.30) e l’Archivio di Stato (sabato 24 ottobre dalle 14 alle 18 e domenica 25 ottobre dalle 10 alle 18 – ultimo ingresso ore 17)
Tornano le Giornate FAI d’Autunno, dedicate quest’anno alla memoria di Giulia Maria Crespi, scomparsa lo scorso luglio. Mille aperture a contributo libero in 400 città in tutta Italia, organizzate per la prima volta in due fine settimana, sabato 17 e domenica 18, sabato 24 e domenica 25 ottobre, per accompagnare il pubblico, nel pieno rispetto delle norme di sicurezza sanitaria, alla scoperta del patrimonio artistico, storico e culturale del nostro Paese, spesso poco conosciuto o valorizzato.
Per l’occasione, la Delegazione FAI Genova insieme al FAI Giovani Genova propone due opportunità particolari per scoprire e ripercorrere la storia del quartiere di Carignano e l’evoluzione della struttura urbanistica della città.
Le visite sono a contributo libero. Per garantire la sicurezza e il rispetto delle norme anti-contagio, i posti sono limitati ed è consigliata la prenotazione online sul sito www.giornatefai.it.
Per informazioni: tel.010/2091043 o 333/7781977

La riscoperta del quartiere di Carignano, insieme alla Delegazione FAI Genova e al FAI Giovani Genova, parte sabato 17 ottobre dalla Basilica di Santa Maria Assunta, tra storia e leggenda. La basilica, che svetta al culmine della collina di Carignano, è una delle più note opere genovesi di Galeazzo Alessi e uno dei maggiori esempi di architettura rinascimentale della città. Le sculture di Pierre Puget e Filippo Parodi contenute al suo interno sono fra i più alti capolavori del barocco genovese. Già chiesa gentilizia della famiglia Sauli divenne in seguito abbazia, collegiata e basilica minore. Per la sua posizione preminente è ben visibile da molte parti della città, sulla quale si affaccia con quattro prospetti identici, anche se oggi parzialmente nascosti da moderni edifici. Iniziata intorno alla metà del Cinquecento, la sua costruzione si protrasse fino all’inizio del secolo seguente, ma i lavori continuarono anche nei secoli successivi; per questo motivo nel linguaggio popolare divenne proverbiale l’espressione “A l’è comme a fabrica de Caignan” (“è come la fabbrica di Carignano”) per indicare un’impresa interminabile.
Nel weekend successivo, sabato 24 e domenica 25 ottobre, seconda tappa della Giornata FAI d’Autunno a Genova sarà l’Archivio di Stato. Ufficio periferico del Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo, l’Archivio è ospitato all’interno del Complesso monumentale di Sant’Ignazio, in Piazza Santa Maria in Via Lata. Conserva, tutela e valorizza un ricco patrimonio documentario statale, che include circa 128.000 unità archivistiche tra registri, buste, volumi, filze, pacchi e cartolari, 2.000 fogli e mappe e 3.690 pergamene, oltre a una biblioteca con circa 10.000 volumi e opuscoli e una scuola d’archivistica, diplomatica e paleografia latina. Istituito nel 1817, oggi l’Archivio di Stato di Genova conserva tutti gli atti notarili redatti da professionisti che abbiano cessato l’attività da oltre un secolo e costituisce così il più antico e vasto archivio notarile del mondo. Nel 1881 l’Archivio di Genova acquisì anche l’ampio corpus relativo all’attuale Banco di San Giorgio, è l’unico Archivio dell’Occidente che conservi gli originali di documenti bizantini del XII secolo e custodisce, infine, un corpus di fonti colombiane e documenti fondamentali per la storia del Risorgimento. Una ricchezza di documenti per cui l’Archivio da due secoli è assiduamente consultato dagli storici di tutti i paesi e nel 1949 è stato dichiarato «patrimonio italiano dell’umanità».

“Nei tempi così complessi che stiamo vivendo, queste Giornate FAI d’Autunno assumono per noi un significato e un valore particolari – commenta Sonia Asaro, Capo Delegazione del FAI Genova. – Le dedichiamo infatti a Giulia Maria Crespi, fondatrice e presidente onoraria del Fondo Ambiente Italiano, la cui visione lungimirante continua a ispirarci e a darci l’energia e l’entusiasmo di impegnarci ancora di più per rendere il nostro Paese un posto migliore. Partecipare oggi a questo grande evento diffuso costituisce non solo una dichiarazione d’amore per il nostro straordinario patrimonio culturale, ma è soprattutto un bellissimo modo per contribuire concretamente alle attività del FAI”.
A Giulia Maria Crespi, scomparsa lo scorso luglio, è dedicata l’edizione 2020 delle Giornate FAI d’Autunno: mille aperture a contributo libero in 400 città in tutta Italia, organizzate per la prima volta in due fine settimana, sabato 17 e domenica 18, sabato 24 e domenica 25 ottobre
Anche quest’anno promotori e protagonisti sono i Gruppi FAI Giovani, ideali eredi e testimoni dei valori che per tutta la vita hanno guidato la Fondatrice e Presidente Onoraria del FAI – Fondo Ambiente Italiano: l’inesauribile curiosità, la voglia di cambiare il mondo e l’instancabile operosità per un futuro migliore per tutti. Ispirandosi a lei, i giovani del FAI – con la collaborazione delle Delegazioni e degli altri Gruppi di volontari della Fondazione – scenderanno in piazza per “seminare” conoscenza e consapevolezza del patrimonio di storia, arte e natura italiano e accompagneranno il pubblico, nel pieno rispetto delle norme di sicurezza sanitaria, alla scoperta di luoghi normalmente inaccessibili, poco noti o poco valorizzati in tutte le regioni: un caleidoscopio di meraviglie nella proposta effervescente del FAI e dei suoi delegati che reagiscono con ancor più energia e impegno, positività ed entusiasmo al periodo difficile che l’Italia sta attraversando (prenotazione online consigliata su www.giornatefai.it; i posti sono limitati. Nei due fine settimana apriranno luoghi diversi: consultare il sito per controllare il programma).
Prendere parte alle Giornate FAI d’Autunno 2020 vuol dire non solo godere della bellezza che pervade ogni angolo del nostro Paese e “toccare con mano” ciò che la Fondazione fa per la sua tutela e valorizzazione; vuol dire soprattutto sostenere la missione del FAI in un momento particolarmente delicato. Tutti i visitatori potranno sostenere il FAI con una donazione libera – del valore minimo di 3 € – e potranno anche iscriversi al FAI online oppure nelle diverse piazze d’Italia durante l’evento. La donazione online consentirà, a chi lo volesse, di prenotare la propria visita, assicurandosi così l’ingresso nei luoghi aperti dal momento che, per rispettare la sicurezza di tutti, i posti saranno limitati.
Storiche dimore signorili, castelli, giardini, sedi istituzionali, chiese, complessi conventuali e tante altre “chicche” come borghi, collezioni private, parchi, luoghi della produzione e del commercio solitamente riservati agli addetti ai lavori si sveleranno attraverso punti di vista insoliti e racconti che meraviglieranno i visitatori, soddisfacendo e, insieme, accrescendo il loro desiderio di sapere, la loro curiosità. Prendere parte alle Giornate FAI d’Autunno 2020 vuol dire non solo godere della bellezza che pervade ogni angolo del nostro Paese e “toccare con mano” ciò che la Fondazione fa per la sua tutela e valorizzazione; vuol dire soprattutto sostenere la missione del FAI in un momento particolarmente delicato. Tutti i visitatori potranno sostenere il FAI con una donazione libera – del valore minimo di 3 € – e potranno anche iscriversi al FAI online oppure nelle diverse piazze d’Italia durante l’evento. La donazione online consentirà, a chi lo volesse, di prenotare la propria visita, assicurandosi così l’ingresso nei luoghi aperti dal momento che, per rispettare la sicurezza di tutti, i posti saranno limitati.
In occasione delle Giornate d’Autunno anche i Beni del FAI si mostreranno da prospettive inconsuete. Saranno proposte al pubblico visite speciali dedicate in particolare agli interventi per la sostenibilità ambientale dei Beni e, più in generale, al patrimonio di natura, ambiente e paesaggio curato e valorizzato dalla Fondazione.
Le Giornate FAI d’Autunno si svolgono con il Patrocinio del Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo, di Regione Liguria, di tutte le Regioni e le Province Autonome italiane.
Tra le aperture più interessanti in LIGURIA fuori Genova
San Terenzo di Lerici (SP)
Lo Stabulatore di Santa Teresa e la mitilicoltura spezzina
Visite sabato 17 e domenica 18 ottobre
La Cooperativa Mitilicotori Spezzini apre le sue porte al FAI per mostrare una delle eccellenze culturali e gastronomiche del territorio, ovvero i “muscoli”, allevati nel Golfo di La Spezia, nel tratto di mare compreso tra le Cinque Terre e il Parco del Magra, al largo di Portovenere e nella baia dell’isola Palmaria. La visita permetterà di scoprire tutto di questo prodotto “risorgimentale” – i muscoli iniziano a essere coltivati nelle acque liguri nel 1887, scelte da Emanuele Albano per la salinità e la presenza di polle dolci, in grado di conferire al mitile un gusto e una struttura di gran lunga superiore ad altre parti d’Italia – dalla storia all’economia, all’analisi scientifica e alla funzione del moderno impianto di depurazione verticale dotato di sistemi di filtrazione, sterilizzazione e climatizzazione dell’acqua di mare. Al termine, un delizioso assaggio.
Foto: Claudio Barontini Foto Claudio Barontini Foto: Claudio Barontini
Albisola Superiore (SV)
Villa Gavotti
Visite sabato 17 e domenica 18 ottobre
Sontuosa dimora settecentesca nei pressi del centro storico, è un magnifico esempio di barocchetto genovese, chiusa al pubblico da circa trent’anni. La visita prenderà avvio dall’intatto giardino all’italiana con le fontane, le statue in marmo di Carrara e il ninfeo per proseguire all’interno della Villa nei tre vasti saloni delle feste ispirati alle stagioni: la Sala della Primavera, con dipinti rappresentanti intrecci e motivi floreali, la Sala dell’Estate, ove è dipinta ogni qualità di frutta e di grano e quella dell’Autunno in cui sono sospesi grappoli d’uva e foglie di vite in ferro battuto. La Sala dell’Inverno – che si potrà ammirare dal giardino – è rappresentata da una grotta artificiale costruita in gran parte con materiale tolto dalla grotta di Bergeggi: madreperle, conchiglie, coralli e un pavimento in piastrelle di maiolica ad arabeschi policromi. Fanno ancora parte della decorazione delle sale, vasi e pareti in maiolica dipinta e affreschi di Andrea Levantino.
Albissola Marina (SV)
Villa Faraggiana
Visite sabato 24 e domenica 25 ottobre
Edificata nella prima metà del XVIII secolo su commissione del nobile genovese Gerolamo Durazzo, Villa Faraggiana costituisce un cospicuo esempio di dimora signorile settecentesca ligure di villeggiatura. La Villa rimase di proprietà Durazzo fino al 1821, anno in cui fu venduta da Marcello Durazzo ai nobili liguri Faraggiana che si trasferiranno a Novara intorno alla metà dell’Ottocento. L’ultimo proprietario, Alessandro Faraggiana, discendente diretto della famiglia, nato nel 1876 e morto senza eredi proprio ad Albissola Marina il 2 dicembre 1961, lascia in eredità al Comune di Novara la villa e un ingente patrimonio. Al suo interno le meravigliose stanze delle Quattro Stagioni, mobili dorati e affreschi di Gio Agostino Ratti. La Villa è immersa in un maestoso giardino che unisce il modello “all’italiana”, basato sulla rigorosa simmetria degli elementi naturalistici e animato da sculture e fontane, con lo sviluppo su terrazze imposto dalla conformazione del territorio.

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