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Depositi Multedo, scintille in consiglio comunale

Aspre polemiche della minoranza che chiede di fermare il recupero dei serbatoi abbandonati da 33 anni. Battibecco in aula tra Sindaco, l’ex vice Sindaco Stefano Bernini (Pd) e il capogruppo di Italia Viva Mauro Avvenente. Bucci: <Trasferimento entro la fine del mio mandato>

La notizia dei lavori ai vecchi depositi ha alzato la tensione a Multedo. In consiglio Lorella Fontana (Lega), Mario Mascia (Fi), Marta Brusoni (Vince Genova), Franco de Benedictis (Direzione Italia) hanno presentato una mozione sulla “Manutenzione straordinaria e delocalizzazione serbatoi Società Carmagnani”. Un modo per “raffreddare” un tema rovente.

Il discorso, più che impegnarsi sulla mozione (a cui l’opposizione ha presentato alcuni emendamenti, bocciati dalla maggioranza), è planato sulle autorizzazioni concesse per il recupero dei vecchi depositi, sulle ferrocisterne a pochi passe dalle case, sui timori della popolazione che da decenni chiede la delocalizzazione.

Il sindaco Marco Bucci ha spiegato che presto chiederà l’adeguamento del piano regolatore portuale. <Questo ci permetterà di individuare 2 aree in cui fare la delocalizzazione. Sarà certamente prima della fine del mio mandato, cosa che non è stata fatta negli ultimi 30 anni>.

La minoranza si è concentrata sull’aumento dei volumi lavorati, il Sindaco sulla differenza tra questi (previsti intorno al 3%) e quelli autorizzati.

Secondo Bucci, gli interventi porteranno <un notevole aumento di sicurezza>. Poi il sindaco ha aggiunto <Vogliamo trasportare tutto, anche prima che investimento venga fatto>.

Tra gli interventi della minoranza quelli di Stefano Giordano (vigile del fuoco, M5S) che ha parlato della sicurezza; Mauro Avvenente (ex presidente del Municipio Ponente, Italia Viva), che ha ricordato le battaglie della popolazione e ha portato in aula l’attuale stato d’animo dei residenti) e Stefano Bernini (ex vice sindaco e assessore all’Urbanistica, Pd) che ha fatto un intervento “tecnico” sul progetto.

La mozione è stata approvata, dopo diversi battibecchi tra maggioranza e opposizione, coi soli voti della maggioranza.

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