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Piciocchi: “Temporanei, proroga fino al 28 febbraio. Da Roma nessuna copertura e spiccioli per il Tpl”

L’assessore: <Con una lettera avvertiremo i lavoratori assunti a tempo per l’emergenza del prolungamento del contratto per i 2 mesi. Ma mancano fondi per coprire gli stipendi di un anno e anche per il trasporto pubblico locale>

In una selva di bozze circolate con annessa rida di voci e altrettante ipotesi, alla fine la montagna ha partorito un topolino. Nessuna delle richieste presentate dalla Regione ed elaborate col Comune è stata soddisfatta dal Governo e nel, testo, finalmente definitivo del decreto mille cronache, stringi stringi, c’è, di fatto, soltanto il permesso di prolungare per 2 mesi l’assunzione dei lavoratori temporanei assunti a tempo dalle pubbliche amministrazioni per fare fronte all’emergenza di Ponte Morandi. Ma a pagare lo stipendio non saranno nuovi fondi dello Stato. Il rinnovo sta nei limiti della contabilità dei fondi già affidato per l’emergenza al commissario straordinario. Avanzo che, spiega l’assessore al Bilancio Pieto Piciocchi, erano destinati a favore delle imprese danneggiate dal crollo e che, appunto, Genova e la Liguria avevano richiesto di utilizzare sempre a favore delle imprese (vedremo più avanti in che modo).
È con quella cinquantina di milioni che secondo le intenzioni di Comune e Regione sarebbe dovuta ricadere sul territorio, a vantaggio delle aziende fortemente penalizzate dal crollo del Ponte Morandi, in un contesto difficile per l’economia genovese e ligure anche a causa degli eventi atmosferici e dei problemi di trasporto determinati da Autostrade. Invece serviranno per pagare i lavoratori a tempo determinato per un paio di mesi e, soprattutto, al trasporto pubblico locale dell’emergenza (che è ben lontana dall’essere conclusa). Due capitoli a cui, allo stato attuale, il governo non ha ancora garantito copertura. <Di fatto – spiega Piciocchi – lo Stato si riprende fondi già stanziati. Noi lavoreremo perché nel percorso di conversione in legge del decreto venga finanziata la conferma dei lavoratori ancora per un anno. Questi soldi da qualche parte devono saltare fuori. Oppure dicano apertamente che li vogliono usare per altre cose. È una scelta politica, ma la esplicitino>. Dopo un’estenuante trattativa andata avanti anche nel fine settimana, di fatto, non il nostro territorio non ha cavato un ragno dal buco.

Ecco gli emendamenti inviati alla Presidenza del Consiglio dei Ministri dalla regione, che li ha concertati col Comune. Nessuno di questi è stato accolto.

  1. Prolungamento della emergenza Ponte Morandi anche oltre i limiti della legge di protezione civile e quindi al 31/12/2020
  2. Proroga del personale assunto con finanziamento Ponte Morandi e relative coperture finanziarie fino al 31/12/2020
  3. Assunzione a tempo indeterminato da parte delle municipalizzate del Comune di Genova dei lavoratori anche autonomi che hanno perso il lavoro a causa del crollo
  4. Estensione a favore delle imprese già ammesse ai contributi di ulteriori periodi utili per fruire dei benefici per decremento fatturato
  5. Contributo per maggiori costi delle imprese a causa del crollo del Ponte Morandi per danno emergente
  6. Benefici a favore dei titolari di società a responsabilità limitata che rimangono esclusi dal beneficio una tantum
  7. Prorogare da 12 a 24 mesi della Cassa Integrazione Guadagni a favore dei lavoratori del settore privato
  8. Finanziamento del TPL per l’anno 2020 per un totale di 23 milioni di euro per mantenere i servizi aggiunti (gomma/ferro/metropolitana) del 2019

Il servizio trasporti è prorogato fino a febbraio (con il ponte che sarà finito per maggio, ma dovrà poi essere sottoposto ai controlli prima di entrare in attività). Il governo ci mette solo circa 3 milioni. Il resto è pagato con soldi già messi in Liguria dal precedente governo con la legge Genova

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