Spettacoli 

Davide Livermore direttore del Teatro Stabile

A Valencia invitò 700 tassisti perché almeno sapessero dove era il teatro, a Torino è direttore artistico del CineTeatro Baretti da cui ha messo in moto la riqualificazione culturale e sociale del quartiere

Il nuovo direttore del Teatro Stabile è Davide Livermore, regista, scenografo, sceneggiatore, cantante lirico e scrittore, acclamatissimo all’estero, già sovrintendente e direttore artistico del Palau de les Arts Reina Sofia di Valencia, uno dei maggiori teatri d’opera a livello mondiale. Ha collaborato con i più importanti teatri italiani, dal Regio di Torino – città di cui è originario – al Teatro La Fenice di Venezia, fino alla Scala. È stato allievo di Carlo Majer. Amatissimo dalla stampa, ruvido con i politici, quando gli hanno chiesto, alla prima della Scala, quale messaggio politico voleva dare col suo “Attila” di Verdi ha risposto: <Io sono un artista, non faccio politica, faccio politica culturale e militanza profonda. Non mi interessa dare lezioni, l’arte non dà lezioni a niente e a nessuno, l’arte fa l’arte ed è per questo che noi dobbiamo andare a vedere l’arte, perché dobbiamo cibare la nostra coscienza e il nostro senso critico per militare come essere umani in questo pianeta. Io sto fuori dalla politica. L’artista non dà un messaggio, è l’arte stessa che ha la potenza e deve essere lasciata libera affinché non ci sia un messaggio univoco>.

Figura artistica e manageriale poliedrica, regista di fama internazionale, attivo sia nell’ambito della lirica che della prosa, Davide Livermore (3 anni) ha lavorato nei principali teatri italiani oltre che per numerose istituzioni culturali straniere, da Seoul a Philadelphia, da Mosca a Bilbao. Dal 2015 al 2017 è stato direttore del Palau de les Arts Reina Sofía di Valencia. Tra i suoi lavori più recenti, la regia dello spettacolo “Elena” di Euripide, presentato lo scorso maggio al Teatro Greco di Siracusa.

Il prossimo 7 dicembre Davide Livermore aprirà la stagione del Teatro della Scala con la regia della “Tosca” di Puccini. Nella passata stagione aveva curato la messa in scena dello spettacolo inaugurale della Scala, “Attila” di Giuseppe Verdi.

In questa stagione, al Carlo Felice, è previsto, ultimo titolo in cartellone, la Manon Lescaut, di Puccini,allestimento in coproduzione Teatro Carlo Felice – Teatro San Carlo – Teatro Liceu di Barcellona – Palau de les Arts de Valencia, con la regia firmata proprio da Davide Livermore.

Al CineTeatro Baretti di Torino, dove è direttore artistico dal 2002, ha messo in moto la riqualificazione culturale (e sociale) del quartiere di San Salvario. L’ha fatto creando, senza budget e senza percepire uno stipendio, una scuola popolare di musica frequentata da cinquecento bambini e una stagione teatrale di altissimo livello. <Il Teatro Baretti è il luogo della mia militanza politico-culturale – ha detto a Forbes in un’intervista -. Negli ultimi anni ho lottato per affermare il concetto che la cultura cambia la qualità della vita delle persone. Non la cambia il prosciutto crudo o il brand di moda, bensì l’aggregazione: è stare insieme pensando che il luogo in cui viviamo offra opportunità di bellezza>.

<Condividiamo e sosteniamo il CDA nella scelta effettuata, lungimirante e coraggiosa> dicono i due assessori alla Cultura di Regione Liguria e Comune di Genova, Ilaria Cavo e Barbara Grosso, non appena appresa la notizia della nomina del nuovo direttore del Teatro Stabile.

<Due anni dopo che il Teatro Stabile è diventato nazionale, grazie all’intelligente conduzione di Angelo Pastore – prosegue l’assessore Cavo –  era necessaria una svolta netta che desse identità artistica al nostro teatro. In questo senso, la scelta di Davide Livermore è stata un colpo d’ala>.

<Livermore – aggiunge l’assessore Grosso – è una figura di grande spessore e competenza che ha lavorato per i principali teatri italiani e stranieri e che saprà imprimere nuove energie e allargare sempre più il successo del Teatro non solo sul territorio nazionale, ma anche fuori>.

<Si tratta di un regista internazionale, chiamato due volte di seguito ad inaugurare la Scala, regista di prosa e di opera di enorme successo, un leader in tutti i sensi – specifica Cavo –  Inoltre, l’attività di sovrintendente, oltre che di direttore artistico a Valencia, ha portato al teatro da lui guidato il 60% di spettatori in più. Porterà aria nuova nelle sale teatrali e vivacità culturale in tutte le attività del nostro Teatro Nazionale. Tra le ultime produzioni di Livermore, “Elena” di Euripide e “Don Carlos” di Verdi. Un nome di rilievo e di classe assoluti nel panorama italiano e internazionale>.

I due assessori rivolgono poi <un ringraziamento particolare  al direttore uscente, Angelo Pastore per il lavoro svolto in questi anni che ha permesso al Teatro Stabile di diventare teatro di Genova e  nazionale, in grado di ambire ora a un palcoscenico internazionale>.

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