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Nella sigla di “The young pope” di Sorrentino un quadro esposto a Palazzo Reale

La direttrice dei musei liguri Serena Bertolucci: <Venite a farvi una foto camminando come Jude Law davanti  “Pietro l’eremita” di Francesco Hayez>. L’importante è non usare il flash

Uno dei quadri della sigla della già amatissima serie Tv di Paolo SorrentinoThe young pope” è esposto in questo periodo a Genova, a Palazzo Reale. Nella sigla si vede Jude Law passeggiare davanti a una serie di dipinti. Il quinto è “Pietro l’eremita” di Francesco Hayez. Nel filmato è stato curiosamente ribaltato.

 

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quadro Hayez

Eccezionalmente concesso in prestito al Museo di Palazzo Reale fino al 31 dicembre ed è esposto nella Galleria della Cappella, nell’ambito dell’iniziativa “Raccontami una storia (dell’Arte)”. Questo capolavoro, di stupefacente qualità pittorica, protagonista alle Gallerie d’Italia di Milano nella mostra monografica dedicata al pittore, ha una segreta origine genovese e rappresenta un’opera chiave nella pittura di storia. Il quadro fu considerato Il “manifesto” della pittura civile di Hayez. Fu lodato dalla critica liberale e dal Mazzini che videro nella scelta di un soggetto storico la volontà di rappresentare allusioni al Risorgimento italiano. L’opera si ispira a testi letterari contemporanei come “Storia delle crociate” e “I lombardi alla prima crociata”. Il capolavoro, opera chiave nella pittura di storia, venne presentato per la prima volta a Milano all’esposizione di Belle Arti di Brera nel 1829 per committenza di Francesco Peloso, armatore, banchiere e importantissimo collezionista d’arte genovese; le sue raccolte d’arte, ricchissime di stampe, sculture, disegni e dipinti conservati nel palazzo affacciato su piazza S. Domenico, costituivano senza dubbio uno dei punti di riferimento e di ispirazione nella scena artistica della città. Peloso aveva chiesto al pittore un soggetto sobrio e solenne ed Hayez trovò ispirazione nella Storia delle Crociate e nel poema epico di Tommaso Grossi I lombardi alla prima crociata pubblicato nel 1826.
L’azione si svolge nel Medioevo: il frate Pietro l’Eremita incita i cristiani a liberare Gerusalemme; attorno a lui lo spazio è scandito da gruppi distinti di crociati e popolani, orchestrati e in qualche modo collegati alla figura del predicatore, verso il quale confluiscono infatti tutte le linee di movimento della composizione.
Con questa opera di stupefacente qualità pittorica – dall’articolato cromatismo di matrice veneta alla resa sensibilissima del paesaggio – Hayez avvia la sperimentazione di un nuovo linguaggio figurativo e funzionale a una tematica storica, di ampio respiro formale ed estrema compostezza di impianto, che diventerà nel tempo una delle principali caratteristiche della sua arte.

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