Cronaca 

Bombole di gas e sostanze tossiche in un semirimorchio, la guardia costiera le scopre nella fase di imbarco su una traghetto

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“Miscellaneus” diceva la bolla di carico, e così ripeteva, quasi come una beffa, un bel cartello appiccicato su una serie di fusti (18 da 200 litri ciascuno, per un totale di 3.600 litri), ben nascosti all’interno di un semirimorchio in procinto di imbarcarsi su un traghetto, che in realtà contenevano una sostanza molto tossica, inquinante e infiammabile, utilizzata per produrre fertilizzanti in agricoltura. E come se non bastasse, nello stesso semirimorchio, di una nota ditta di trasporti maltese, erano occultate sotto bancali di altra merce, 8 bombole di gas compresso refrigerante, altamente infiammabile e, trattandosi di recipienti sottopressione, a rischio esplosione.

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È quanto scoperto sabato sulla banchina di Ponte Assereto, durante un controllo condotto dagli uomini della Capitaneria di porto di Genova, insospettiti da un’anomala presenza di un certo numero di semirimorchi della nota ditta di trasporti maltese che, in genere, imbarcano per il Porto di La Valletta utilizzando le apposite linee di navigazione merci che scalano i moli di Sampierdarena, e non i traghetti passeggeri del Terminal di Ponte Assereto. Dopo aver controllato le bolle di carico dei vari semirimorchi, i militari della Guardia Costiera decidevano di concentrare i controlli su quello i cui documenti dichiaravano di contenere semplicemente “collettame”, ossia quelle merci varie genericamente indicate come “miscellaneus”, perfettamente in regola e legittimamente imbarcabili su un traghetto passeggeri, solo se tra di esse non vi sono merci qualificabili come “merci pericolose”. In questi casi, infatti, il vettore stradale per entrare in porto deve essere appositamente autorizzato e può imbarcare solo su navi da carico autorizzate al trasporto di merci pericolose e previa apposita Autorizzazione dell’Autorità marittima, per l’ovvia ragione che merci pericolose “occulte” possano sia viaggiare su navi non attrezzate a garantirne un trasporto sicuro, o essere imbarcate all’insaputa sia delle Autorità che dell’equipaggio stesso della nave.

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Si è così reso necessario impedire al semirimorchio di imbarcare sul traghetto GNV, in partenza per Palermo e da qui, con la nuova recente linea inaugurata dalla compagnia, per il porto maltese di Marsa Scirocco, elevando a carico del vettore stradale una serie di sanzioni amministrative, tra le quali non solo quelle per accesso in porto non autorizzato, ma anche quelle previste in caso di veicolo straniero impiegato in attività di trasporto di merci internazionale ma totalmente privo di documentazione di accompagnamento della merce come previsto dalle vigenti normative, per un totale di oltre 6.000 Euro e il fermo amministrativo del semirimorchio per 3 mesi.
Dopo il caso dell’ingente quantitativo di fuochi pirotecnici (ben 72 Kg) scoperto due settimane fa dai militari della Guardia Costiera di Genova all’interno di un semirimorchio fermato agli imbarchi per la Sardegna, quello descritto è un altro caso di tentativo di far passare per ordinarie, merci che, in quanto intrinsecamente pericolose, necessitano, invece, di determinati accorgimenti e, soprattutto, di apposite autorizzazioni.
“La sicurezza del trasporto marittimo”, ha dichiarato in proposito l’ammiraglio Pettorino, Comandante della Capitaneria di porto di Genova e Comandante regionale della Guardia Costiera, “quella reale, concreta, veramente in grado di produrre affidabilità del trasporto marittimo e quindi ricchezza, non può che passare anche attraverso operazioni e attività come quelle quotidianamente poste in essere dai nostri militari della Guardia Costiera, nei porti e sulle navi, ove il controllo, lungi dall’essere un appesantimento burocratico, è direttamente funzionale alla sicurezza stessa della nave e dei passeggeri.

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