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Dalla svastica alla rissa, polveriera tra Sottoripa e Ponte Reale

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In mattinata la svastica di farina sulle lastre di luserna di via di Ponte Reale, trafficatissima dai visitatori dei Rolli Days, poi la rissa in serata. È stata una giornata ad alta tensione quella che ieri ha visto occupati al mattino gli uomini della polizia (che procedono per apologia di reato a causa del simbolo del nazismo tracciato sulla pavimentazione) e in serata quelli dei carabinieri: 3 macchine del nucleo radiomobile sono accorse verso le 19,30, quando il confronto tra due titolari di bar della zona, uno italiano e uno straniero, è diventato potenziale fonte di ben altri guai. Secondo il racconto dello straniero, il collega italiano sarebbe andato a portare sconquasso davanti al chiosco che gestisce in Sottoripa, uno di quegli artigiani alimentari davanti ai quali i crocchi di stranieri si raccolgono, spesso ubriachi. La situazione è da tempo all’attenzione delle forze di polizia ed è davvero una polveriera, tra l’altro in un luogo tra i più turistico della città. Un altro chiosco dei portici è stato chiuso proprio per le cattive frequentazioni. Ma questa è un’altra storia.

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Quella di ieri racconta di un italiano, noto per le sue intemperanze, che nei giorni scorsi ha scritto prima in italiano e poi in inglesi frasi inneggianti al nazismo sulla locandina dei menù piazzata in mezzo alla strada. Facile collegare questo alla svastica di farina tracciata ieri mattina. Poi, il racconto dello straniero, che dice di essere stato aggredito verbalmente mentre si trovava nel suo chiosco, poco prima che cominciassero a volare gli oggetti al suo indirizzo. Un gruppo di stranieri ha allora mosso verso il bar di via di Ponte Reale gestito da italiani, che dista solo pochi metri. Qualcuno è entrato, si dice che sia volato anche qualche pattone. Poi sono arrivate le tre macchine del nucleo radiomobile dei carabinieri e i militari dell’Arma hanno, con pazienza, riportato la calma.

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Nel “dibattito” è intervenuto anche Mimmo Fiumanò, il fruttivendolo che piazza (o tenta di piazzare) tutti i giorni la sua bancarella abusiva (oggetto di un’interminabile serie di sequestri da parte della polizia municipale del Commercio e del Territorio) all’angolo di Palazzo San Giorgio. Una situazione paradossale, un’altra incredibile circostanza che va a depauperare un luogo dove i locali regolari tentano di lavorare e i turisti passano a centinaia, come ieri quando gruppetti di visitatori al termine della visita dei rolli temeva di passare di lì e osservava tutto con sguardo esterrefatto.
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A un certo punto, allontanati gli stranieri e riportato alla ragione l’italiano, sembrava tutto finito e i carabinieri stavano per risalire sulle proprie auto quando il titolare del locale di via Ponte Reale si è affacciato dalla porta per buttare bottiglie di vetro vuote contro un senegalese col solo torto di essere passato di lì in quel momento. I militari dell’arma si sono di nuovo avvicinati, ritenendo necessario un Tso per placare l’uomo che, alla fine, ha optato per il ricovero volontario.

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Certo è che tra gli avventori ubriachi in Sottoripa, dove spesso scoppiano risse, le intemperanze del gestore del locale di via di Ponte Reale, la bancarella abusiva di frutta attorno alla quale si radunano spesso personaggi dalla fedina penale chilometrica e il fatto che, dopo la rimozione del chiosco del ristorante Portofranco in piazza della Raibetta, nel luogo siano tornati a darsi convegno gruppi di sudamericani con le loro bottiglie, non c’è certo da stare allegri. Le attività regolari vengono penalizzate e l’immagine turistica della nostra città (siamo a 50 metri dall’Acquario, nella zona che è la porta d’accesso dei visitatori al centro storico) va in frantumi. Sarebbe il caso di metter mano al problema prima che qualcuno degli attori di questa brutta commedia passi dai ceffoni alle bottigliate.

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