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Riparazioni Navali e inquinamento, in Regione scontro tra M5S e Giampedrone

La Fiom pronta a dare battaglia per difendere le aziende e il lavoro. L’assessore intanto annuncia <Entro fine anno elettrificazione delle banchine>. Si tratta della prima tranche dei lavori, finanziati insieme all’Autorità Portuale

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Alice Salvatore (Movimento 5 Stelle) con un’interrogazione, sottoscritta anche dagli altri componenti del gruppo, ha ricordato in consiglio regionale che, secondo quanto emerso anche dall’indagine effettuata dall’ingegnere ambientale e consulente scientifico sull’inquinamento industriale incaricato dal Comitato Porto Aperto, le riparazioni navali situate nel porto di Genova starebbero gravemente inquinando la città e sarebbero una fonte di pericolo per i genovesi. Il consigliere ha, quindi, chiesto alla giunta se intenda attivarsi per delocalizzare le attività inerenti le riparazioni navali, alla luce di questo gravissimo fenomeno di inquinamento ambientale ed in caso affermativo, con quali tempistiche.
L’assessore all’ambiente Giacomo Giampedrone, dopo aver tracciato il quadro della situazione e delle relative competenze, per quanto attiene il suo settore, ha anticipato che, considerati i reiterati superamenti del parametro NO2 , è prevista entro fine anno la messa in funzione dell’elettrificazione delle banchine. Si tratta di un progetto – ha spiegato – che si sta realizzando con finanziamenti ministeriale e con l’Autorità Portuale e con i contributi dell’Unione europea. Ha inoltre aggiunto che verifiche sui risultati ottenuti saranno effettuati in collaborazione con il dipartimento di Fisica dell’Università di Genova.
<Si tratta di un progetto molto importante – ha continuato Giampedrone – il cui costo, a carico della Regione ammonta a 9,7 milioni di euro, in parte provenienti dal Ministero dell’Ambiente e in parte dai fondi Por Fesr. Non sappiamo ancora quale sarà l’impatto positivo in termini percentuali sul tema delle emissioni, ma è certamente un primo segnale molto significativo per l’abbattimento delle emissioni delle navi che sostano in banchina. Anche se si ritiene che l’inquinamento da biossido da azoto sia oggi prevalentemente causato da traffico veicolare e solo per il 7,5% derivante dalle emissioni delle navi che sostano>.
<Anche con il dipartimento di Fisica dell’Università di Genova – conclude l’assessore Giampedrone – Stiamo eseguendo tutte le valutazioni necessarie per capire se le cause dell’inquinamento sono confermate o se c’è un inquinamento maggiore attribuibile alla parte portuale. Mi dispiace che su questi temi qualcuno possa perdere le staffe e faccia demagogia su argomenti che non devono avere colorazioni politiche, perché la tutela della salute e dei cittadini non interessa solo ai 5Stelle, ma è una priorità di questa Giunta e del mio assessorato>.
<Durante la sua risposta – commenta Alice Salvatore -, Giampedrone, ha dimostrato di essere in piena confusione, prima attribuendo l’inquinamento al traffico cittadino, poi smentendosi vaneggiando di elettrificazione delle banchine delle riparazioni navali. Un progetto che stiamo aspettando da decenni, invano, e non solo per le banchine delle riparazioni: per tutte>
<In Consiglio Regionale Liguria si discute di delocalizzare o chiudere le Riparazioni navali senza minimamente affrontare le conseguenze sociali che ne deriverebbero, ma viste le analisi che arrivano dal Forum milanese sull’inquinamento a Genova bisognerebbe anche pensare a trasferire le caldaie in mare o il traffico oltre Appennino – commenta Bruno Manganaro, segretario generale Fiom Cgil Genova -. L’inquinamento diviene sempre più occasione di scontro politico e di campagna elettorale, ma vi è il rischio che a furia di urlare al lupo qualcuno ci creda, e che a pagare le kermesse mediatiche siano ancora i lavoratori e le lavoratrici. Difendere il lavoro che è qualità della vita e ambiente sembra essere un problema che riguarda solo il lavoro dipendente, i precari ed i disoccupati. Chi chiede di chiudere le Riparazioni Navali nascondendosi dietro la delocalizzazione per teoriche questioni ambientali fa un atto irresponsabile per chi lavora e per la città di Genova! I lavoratori metalmeccanici sapranno reagire>.
Nei giorni scorso il Comitato Porto Aperto, composto principalmente da cittadini del centro storico e di Carignano, ha presentato una richiesta di intervento al ministero dell’Ambiente sostenendo, sulla scorta di una serie di analisi commissionate da una ditta specializzata, che le Riparazioni Navali inquinerebbero oltre il consentito il territorio cittadino.

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