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Il Tar blocca con provvedimento d’urgenza la deroga regionale sulla caccia ai tordi

Pre sospensione, in attesa del pronunciamento della sospensiva vera e propria, per la caccia in deroga allo storno che la giunta regionale ha autorizzato con una delibera datata 17 giugno davanti alla quale il presidente del Tar deve essere inorridito, tanto da parlare di <situazione di estrema gravita ed urgenza> e da bloccare con provvedimento cautelare l’applicazione del provvedimento in attesa della pronuncia collegiale che è prevista per il prossimo 27 ottobre.
tordi
Esultano le associazioni Lac, Enpa e Lav che avevano presentato ricorso alla delibera già in vigore dal 25 settembre scorso e che avrebbe dovuto restarci fino al giorno di Natale se il Tribunale regionale non fosse intervenuto con urgenza a fermarlo Sono proprio queste associazioni a denunciare che le motivazioni delle Regione (la difesa delle coltivazioni olivicole) sarebbero, in realtà, un <pretesto fasullo> per permettere a 2 mila cacciatori liguri di abbattere 11 mila tordi perché sarebbero stati inclusi  “a tale scopo vastissimi territori dell’ entroterra, in decine di comuni, non classificati come comuni olivicoli e/o privi di oliveti>.
Contro la giunta Toti si scaglia Marco De Ferrari del M5S: <Ci risiamo – dice -. La Giunta Toti è pluri-recidiva. Ancora una volta sbatte contro il muro della legge, vedendosi respingere dal Tar ligure la delibera del giugno scorso sulla caccia in deroga allo storno. Esattamente come nel dicembre scorso, quando un provvedimento pressoché identico era stato annullato, con tanto di condanna al pagamento di svariate migliaia di euro per le spese legali a carico della Regione, cioè di tutti i cittadini. Abbattere storni in Liguria torna ad essere vietato dalla legge. Una buona notizia. Peccato che per arrivarci sia stato necessario ancora una volta un decreto di un tribunale amministrativo. Evidentemente Mai e Toti proprio non vogliono farsi una ragione del fatto che la caccia allo storno in deroga è illegale, preferendo tirare avanti a testa bassa, anche a costo di spendere soldi pubblici in ricorsi e azioni legali. Una follia che dimostra in che mani è la nostra regione>.

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