Cronaca 

Maresciallo dei CC arrestato dai suoi colleghi per molestie

Il maresciallo dei carabinieri Andrea Cotugno, comandante della stazione di Marassi, è finito oggi agli arresti domiciliari per possesso e contraffazione di documenti e molestie

Il Nucleo Operativo della Compagnia Genova Centro ha eseguito oggi un decreto di perquisizione emesso dalla Procura della Repubblica del Tribunale di Genova nei confronti del maresciallo Andrea Cotugno, comandante della Stazione Genova Marassi. Il provvedimento scaturisce da una indagine condotta dal cNucleo Operativo, dopo la ricezione di una denuncia per “molestie telefoniche” presentata da una donna residente nel capoluogo ligure nell’ottobre 2015. In seguito ci sarebbe stata anche la denuncia di un’altra donna. L’attività di indagine ha consentito di attribuire al sottufficiale i reati previsti dagli articoli 497 bis (possesso e fabbricazione di documenti di identificazioni falsi) e 660 c.p. (molestie). In particolare, si è appurato che il maresciallo Cotugno, falsificando una carta di identità denunciata smarrita nell’ottobre 2013, ne ha fatto uso per l’acquisto di una scheda sim che di fatto è risultata così essere intestata ad un ignaro cittadino. Con tale scheda il sottufficiale avrebbe poi messo in atto una serie di molestie telefoniche nei confronti di alcune donne da lui conosciute. Il rinvenimento del documento di riconoscimento contraffatto, della scheda sim e dei cellulari ad essa associati nel corso di questi mesi, ha determinato l’arresto obbligatorio del militare, sottoposto al regime domiciliare.
Il maresciallo Andrea Cotugno è un militare di grande esperienza con all’attivo anche missioni all’estero, in particolare in Yemen, dove ricoprì incarichi di grande responsabilità. Pare incredibile a chi lo conosce che si sia potuto macchiare dei reati per i quali è accusato, tra l’altro con modalità che un uomo che ha dimestichezza con le indagini sa perfettamente essere facilmente individuabili.
Sarà ora la magistratura a dover stabilire la verità. Il Pm è Francesco Pinto.

Related posts