Sindacale Vivibilità 

Genova, camionisti baraccati e lavoro a rischio

<Ogni giorno, presso le aree di parcheggio adiacenti ai terminal portuali di Genova, si assiste a scene di vita degradanti: camionisti provenienti dall’Est Europa che fanno la doccia all’aperto utilizzando bottiglie in precedenza riempite d’acqua> spiegano al dipartimento Trasporto merci della Uil. Tutto questo per una scorretta interpretazione della normativa europea

camionisti

<Questi lavoratori utilizzano i tergicristalli dei propri camion come stendini di fortuna per fare asciugare il bucato, anch’esso fatto in condizioni precarie e di disagio sociale – dice Giovanni Ciaccio, coordinatore regionale Dipartimento trasporto merci Uiltrasporti -. Non si tratta di nomadi o di senza tetto, ma di autisti di mezzi pesanti, che per forza maggiore hanno dovuto fare dei propri camion le loro case e le loro residenze per lunghi mesi. Se qualcuno pensa che questa sia una scelta di vita, noi vogliamo dire che questa è la conseguenza diretta di normative ingiuste. Il recepimento di alcune normative europee sta degenerando nello sfruttamento delle persone. Tali normative hanno messo in discussione l’ordinamento del lavoro italiano, compromettendo fortemente l’occupazione degli italiani e dei lavoratori stranieri che sono arrivati in Italia  in cerca di un futuro migliore. Tutto questo scaturisce da una scorretta interpretazione di alcune Direttive Europee, in particolare la N° 96/71/CE e la N° 2014/67/UE, nate per favorire il lavoro somministrato, ovvero: il distacco transnazionale sul territorio europeo. Assistiamo a un utilizzo distorto delle agenzie di somministrazione che operano all’interno dell’Unione Europea. Le agenzie di somministrazione assumono i lavoratori, principalmente dall’Est Europa, ma anche italiani, secondo le loro le regole. Per via di questa forma di sfruttamento, questi lavoratori vivono in Italia per moltissimi mesi.   Il risultato? Un evidente risparmio contributivo e previdenziale per le imprese che si servono di queste formule. Sempre con più frequenza le aziende delocalizzano le proprie attività nelle aree in cui possono beneficiare di regole meno restrittive in materia di lavoro, riducendo di oltre il 40% il costo del lavoratore. In questo modo le aziende stanno attuando una concorrenza spietata sui prezzi del trasporto, mettendo a rischio un settore strategico come quello del trasporto su gomma. Per tutelare i lavoratori e i posti di lavoro, sono intervenuti i sindacati cercando di arginare licenziamenti e chiusure, firmando alcuni accordi sindacali tampone. Tuttavia i lavoratori stanno perdendo salario e diritti. Nonostante l’intervento del Ministero del Lavoro, che ha tentato di fare chiarezza sul dumping, è sotto gli occhi di tutti che le condizioni degli autisti non sono cambiate ed è inaccettabile continuare a non porre rimedio; in altri Paesi dell’Unione è stato fatto. La Uiltrasporti chiede <un intervento incisivo e sanzionatorio per le imprese che attuano queste disumane politiche del lavoro>.
<Chiediamo agli Enti ispettivi di incrementare i controlli sia su strada che all’interno delle aree portuali, che sono diventate  veri e propri accampamenti – concude Giovanni Ciaccio – . Chiediamo alla Regione Liguria di farsi carico della problematica, magari insieme ai sindacati, ponendo il quesito al Governo. La Liguria vive e attinge risorse economiche importanti dal trasporto su gomma>.

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