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Sciopero del trasporto pubblico e disagi. Lavoratori contro privatizzazioni e ritardi su fondino e nuovi bus

di Michela Serra

Con il 75 per cento di adesione per Atp, l’azienda di trasporto pubblico della provincia di Genova e il 90 per cento di adesione per Amt, l’azienda di trasporto pubblico cittadino, si può dire che lo sciopero per oggi sia riuscito. Molti disagi per gli utenti Amt che hanno dovuto fare i conti con la quasi totale assenza dei mezzi. Il presidio sotto la Prefettura di Genova e la protesta, l’ennesima, sono stati organizzati sempre per gli stessi motivi. Segno che poco o nulla è cambiato: l’Atp va verso la privatizzazione e dei bus nuovi promessi dalla Regione in base all’accordo stilato al termine delle cinque giornate di protesta non si sa molto. L’assessore regionale ai trasporti Berrino ha garantito che entro l’estate ne arrivaranno 16, ma i sindacati non ne sono convinti: <Siamo al punto di partenza – dice Antonio Vella, segretario regionale Fit Cisl – tutti gli accordi che facciamo vengono rispettati in parte, ma la parte in questione non è mai quella che interessa ai lavoratori>. Certo è che i bus in dotazione a Amt hanno in media tredici anni. Tradotto significa che costano cari in termini di manutenzione, ma anche in termini di sicurezza dato che di tanto in tanto uno di questi va a fuoco. presidio atp amt ridAltra questione è legata al fondino: strumento ideato durante la scorsa amministrazione regionale che avrebbe permesso di risolvere alcuni problemi strutturali delle aziende. Anche su questo fronte i ritardi si accumulano: <Questo è un danno e la cosa incomprensibile è che la politica non arrivi a comprendere questo tipo di ragionamento – commenta Mauro Nolaschi della Faisa Cisal – questo sistema è indirizzato verso la privatizzazione delle aziende, dato che tra gli enti vige un profondo disinteresse verso il trasporto pubblico locale. Ecco perché se nulla cambierà, si andrà verso un nuovo sciopero a metà mese che sarà di carattere regionale: <Abbiamo attivato le procedure di raffreddamento per Atp e siamo arrivati allo sciopero – spiega Andrea Gamba della Filt Cgil – i lavoratori hanno fatto sacrifici per far uscire l’azienda dal fallimento e ora se la potrebbero ritrovare privatizzata, con tutte le conseguenze del caso sulla qualità del lavoro e del servizio. Siamo contrari alla vendita del pacchetto azionario a Autoguidovie, vogliamo che la politica si assuma le proprie responsabilità e chieda il diritto di prelazione, ovvero la preferenza di un soggetto rispetto a un altro a parità di condizioni, che dev’essere esercitato entro il 23 aprile>. presidio atp amt (2) ridAltrimenti è in vista un nuovo sciopero che potrebbe essere indetto prima di quella data. <Ci chiediamo a questo punto se esiste davvero un progetto legato al trasporto pubblico – conclude Giuseppe Gulli, segretario regionale della Uiltrasporti – chiediamo un piano industriale congiunto tra Atp e Amt che non preveda solo tagli di servizi e di stipendi. Vorremo un progetto vero e che guardi al futuro>. Insomma, il banco potrebbe saltare di nuovo. Il prossimo atto lo vedremo a metà mese.

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