La ragazza della casa incendiata: “Nessuna candela ma la scintilla di un accendino”

Il drammatico racconto del rogo
Il Comune sta lavorando a una proroga per la permanenza in hotel delle famiglie rimaste senza casa nell’attesa che parte dell’edificio possa essere dichiarato agibile

<Ricevo solo insulti e minaccie per quello e successo da persone che nemmeno mi conoscono e non sanno cosa e successo in realta> così scrive in un post pubblico su Facebook la trentenne iscritta nel registro degli indagati nell’ambito delle indagini.
<I giornali non stanno riportando essattamente come è in realta> aggiunge al donna, nonostante avesse dichiarato, mentre ancora i vigili del fuoco stavano spegnendo il rogo, di aver lasciato accese candele votive per San Raffaele prima di fornire la propria versione dei fatti. Spiega che l’incendio è scoppiato nella sua camera e aggiunge che <non c’erano nè candele accese, nè altari>. Smentisce anche di essere stata nel sonno quando è scoppiato l’incendio. <È scattata una scintilla da un accendino e, non so come, si è incendiata la tenda. Non mi capacito ancora. In camera avevo roba altamente infiammabile, il fuoco ha fatto presto ad espansersi. Ho cercato di allontanare gli oggetti dalle fiamme ma erano gia prese dal calore. Io stessa per tentare di spegnere (le fiamme n. d. r.) mi sono bruciata una mano. La stanza era avvolta dalle fiamme e dal fumo. Ho chiamato subito aiuto gridando “al fuoco”! I miei (genitori n. d. r.) hanno tentato di gettare acqua, ma niente. Ho chiamato 115 e ho dato l’allarme ai vicini. Altro non si e potuto fare. Io ho pianto per ore disperata in stato di shock mi hanno dovuto portare all ospedale per medicarmi e per lo stato che mi trovavo. Vi sfido a trovarvi in una casa invasa dalle fiamme e fuoco e vedere all’interno tutte le proprie cose andare a fuoco senza poter far niente>.
<Io ogni secondo della giornata rivedo tutto quello che e successo all’interno della casa – continua -. Non ho piu niente, nè roba nè una casa. Rispetto ad altri hanno sia casa e roba (alcuni appartamenti si sono salvati dalle fiamme n. d. r.), io invece non ho piu niente e mi dispiace anche per il mio vicino>.
La ragazza denuncia, sempre su Facebook, che stamane <avrebbero tentato di mettere le mani addosso a mio padre> e dice di cercare una sistemazione, un appartamento a prezzo sostenibile, per abbandonare l’hotel dove è ospitata sia lei sia altri inquilini dello stabile evacuato.
<Non mi cacapacito di come sia scoppiato l’incendio – conclude -. Non c’erano nè candele accese, nè altarini. Non stavo dormendo>.

Intanto, il Comune sta verificando la possibilità di prolungare l’ospitalità gratuita alle famiglie sfollate, in attesa di capire se almeno una parte dell’edifico possa essere dichiarata agibile. Oltre all’appartamento dal quale sono partite le fiamme, sarebbero tre quelli maggiormente pregiudicati dall’incendio e dalle successive manovre di spegnimento.

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