Posteggio di corso Quadrio, abitanti e commercianti tornano all’attacco

presidioIl timore è quello di «un regalo d’agosto» tutt’altro che gradito, che consisterebbe nello spostamento definitivo in corso Quadrio del mercatino abusivo di via Turati. È quanto denuciato da Antonella Davite, presidente del Civ Sarzano Sant’Agostino, a nome dei commercianti e dei residenti del centro storico che chiedono a gran voce sicurezza, legalità e vivibilità per la città vecchia.

«Una vivibilità che passa anche per la restituzione alla collettività di aree pubbliche da troppi anni inutilizzate e tra le quali, appunto, c’è corso Quadrio – spiega la commerciante -. La nostra richiesta di parcheggi a rotazione infatti non è fine a sé stessa, ma ha l’obiettivo di facilitare l’accesso alle attività commerciali del centro storico che oggi, oltre alla crisi comune a tutti, devono anche fare i conti con un isolamento sempre più insostenibile».

E per sensibilizzare la pubblica amministrazione sul tema, da tempo i commercianti chiedono di poter affiggere in corso Quadrio gli striscioni già esposti in occasione di sit-in e manifestazioni. «Ma il Comune non ci risponde – denuncia Davite – tutto tace dall’Ufficio affissioni e non ci è arrivata nessuna comunicazione nemmeno da parte del sindaco Doria, al quale avevamo scritto una lettera aperta una decina di giorni fa per esprimere la nostra preoccupazione che, con la fine del Ramadan, tornassero anche gli abusivi».

«Noi quegli strisconi potremmo anche decidere di appenderli senza i necessari permessi – prosegue la presidente del Civ – ma se non lo facciamo è proprio perché siamo abituati a lavorare nell’ambito della legalità, e quel che noi chiediamo è proprio, né più né meno, il rispetto delle regole. Il fatto che fino ad oggi non abbiamo ricevuto alcuna risposta, purtroppo, è invece emblematico dell’atteggiamento tenuto dal Comune, e in particolare dallo stesso sindaco e dall’assessore alla legalità Fiorini, che non hanno voluto affrontare il problema di Turati in modo definitivo e si sono sempre limitati a soluzioni-tampone che, ben lontane dal risolvere la situazione, lasciano nell’incertezza tanto gli abusivi del mercato, quanto soprattutto noi commercianti e residenti».

«Ancora una volta – conclude Davite – si è dunque persa l’occasione di difendere il lavoro del piccolo commercio e delle imprese artigiane, che dovrebbero costituire il collante del tessuto sociale di una città e che, invece, vengono costantemente ignorate dall’amministrazione».

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