Patti d’area di Pre’, gastronomia aperta in barba all’accordo

L’OSSERVATORIO: <O LA SI FA CHIUDERE O IL PATTO È DECADUTO>

Prima il trasferimento da un punto all’altro del quartiere di un locale più volte sanzionato dalla polizia, ora l’apertura di una nuova gastronomia etnica, esclusa esplicitamente dai Patti d’Area firmati dal Comune, dalla Regione, dalla Prefettura e dai Civ della zona. L’osservatorio di Pre’ ha scritto oggi all’assessore alle attività produttive Emanuele Piazza. Ecco il testo della email inviata.

Alcuni residenti hanno segnalato ieri l’apertura dell’ennesima gastronomia in via di Prè. Il Patto d’Area indica chiaramente l’impossibilità di nuove aperture per quanto riguarda queste tipologie di esercizi.
Innanzi tutto chiediamo a chi ne ha la competenza di attivarsi per le verifiche ed i controlli.
Per l’ennesima volta chiediamo che il comune intervenga per impedire l’apertura di un locale che non ha titolo e se già aperto che lo faccia chiudere immediatamente.
In caso contrario credo che il Patto d’Area debba ritenersi decaduto.
con l’occasione chiediamo riscontro circa l’apertura (anch’essa in barba al regolamento del patto d’area) di un’altra gastronomia, avvenuta circa un mese fa.

Questa nuova missiva fa seguito a un’altra lettera, inviata il 10 giugno, che secondo l’Osservatorio non ha avuto risposta
C’è grande attesa del quartiere per i bandi di assegnazione dei locali e dei nuovi progetti commerciali.
Per questo motivo, chiediamo di sapere le tempistiche per la pubblicazione dei bandi anche per non vedere affievolire l’entusiasmo di chi vorrebbe intraprendere una nuova attività qualificante sul nostro territorio.
Altro aspetto, a nostro avviso non meno importante del precedente, riguarda le restrizioni imposte dal patto d’area per l’apertura, l’ampliamento e lo spostamento all’interno del quartiere di tutte quelle attività commerciali che portano degrado per non dire che costituiscono attività criminale.
Chiediamo la chiusura definitiva di alcuni esercizi più volte segnalati e controllati oltre che dalle forze dell’ordine, anche dal personale del Comune. Questo per impedire che la loro presenza oltre che arrecare pregiudizio alla sicurezza dei residenti, come accade da troppo tempo possa minare da subito l’iniziativa delle nuove attività che verranno impiantate con i bandi.
In particolare ci riferiamo al (nella lettera viene segnalato indirizzo e numero civico dell’attività n. d. r.) che oltre a non rispettare le benché minime norme igienico sanitarie viene continuamente frequentato da spacciatori. I residenti segnalano che i gestori di questo locale, hanno più volte dichiarato di voler ampliare l’attività “allargandosi” al confinate 132r di Via di Prè. Questo oltre che non previsto dal Patto d’Area sarebbe davvero una eventualità disgraziata per il quartiere e di fatto segnerebbe la fine di ogni beneficio che il Patto d’area dovrebbe portare.
Segnaliamo anche l’annoso problema del civico (anche in questo caso viene segnalato indirizzo e numero civico dell’attività n. d. r.), patrimonio del Comune di Genova, anch’esso oggetto in passato di controlli da parti delle forze di polizia, di un provvedimento di restrizione dell’orario da parte dell’assessore Fiorini, della sospensione dello stesso provvedimento da parte del TAR. A che punto siamo? Il locale era moroso e non è stato sfrattato ma anzi Arte ha concesso un accordo per il rientro del debito. Il locale doveva ritornare in possesso del Patrimonio del Comune. Il locale continua ad essere mal frequentato.
Negli ultimi giorni sembrerebbe aver chiuso un altro locale (dibito a macelleria. I residenti hanno il timore che possa aprire l’ennesimo minimarket, phonecenter, moneytransfer…. insomma uno di quelle attività vietate dal Patto.
Questo abbiamo risposto loro: il patto vieta l’apertura di queste tipologie! È corretto?
Vi chiediamo di controllare innanzitutto se la notizia della chiusura definitiva sia vera ma soprattutto di vigilare e di impedire l’apertura dell’ennesimo cancro per il nostro quartiere.

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